A Milano in uno dei tanti negozi di vicinato un chilo di ciliegie viene venduto a 17 euro e novanta centesimi. Il produttore delle campagne tra Co
A Milano in uno dei tanti negozi di vicinato un chilo di ciliegie viene venduto a 17 euro e novanta centesimi. Il produttore delle campagne tra Conversano e Turi riceve invece per la stessa quantità da 1,80 a tre euro al chilo. Una forbice che ancora una volta penalizza quindi gli agricoltori e i consumatori. La Coldiretti sta raccogliendo le segnalazioni. Una appunto arriva dalla città lombarda.
Un’altra da Genova dove le Ferrovua sono vendute a 14 euro. Il costo delle ciliegie Ferrovia, anche quest’anno, quindi, diventa un caso tanto più che con l’aumento del prezzo del carburanti anche le spese sono aumentate e il margine di redditività per agricoltori e produttori è sempre più basso. Le ciliegie Ferrovia, nel primo passaggio, in alcuni casi, vengono pagate anche 1,80. Troppo poco, sostengono gli imprenditori agricoli, per un prodotto particolare, la cui raccolta avviene rigorosamente a mano.
Quest’anno quella delle ciliegie è stata una annata buona sia per qualità che quantità. Il caldo di questi giorni ha accelerato la maturazione. “Questo frutto deve essere raccolto subito, non può essere lasciato sugli alberi” spiega Benny Nardelli, produttore di Conversano. Che invece in campagna è stato costretto a lasciare le ciliegie dell’altra varietà, la Georgia, meno pregiata della Ferrovia. “Con l’arrivo di quest’ultima, i prezzi della Georgia sono scesi ulteriormente e quindi raccoglierle non conviene” dice Nardelli che aggiunge: “Il problema non è il costo delle ciliegie a Milano perché quelle importate da altri paesi, come la Spagna o l’Argentina, sono state vendute a molto di più, ma l’intero sistema che danneggia principalmente noi e il consumatore”.
Per agricoltori e produttori è necessario intervenire laddove il sistema di vendita si inceppa e quindi nel momento della distribuzione. Per il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, “è necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione con la creazione di un marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la I.G.P. che possa essere riconosciuta dal consumatore”.
E proprio le ciliegie saranno al centro degli appuntamenti che, dopo due anni di stop, in questi giorni sono in programma a Turi e Conversano. “Le sagre, quindi, ritornano in presenza – ha commentato l’assessore regionale Donato Pentassuglia– per accogliere grandi e piccoli e, soprattutto, per valorizzare un prodotto straordinario come la ciliegia Ferrovia”.
COMMENTI