Soffia vento di ripresa sul turismo nazionale e pugliese. La prevista ondata di caldo portata dall’anticiclone africano oltre al richiamo del mare
Soffia vento di ripresa sul turismo nazionale e pugliese. La prevista ondata di caldo portata dall’anticiclone africano oltre al richiamo del mare e all’appeal artistico culturale della Puglia, spingono la destinazione «tacco» d’Italia per il lungo ponte del 2 giugno.
Ma, in realtà, la tendenza positiva della domanda turistica è attesa in tutte le aree del Paese, con valori percentuali più alti nel nord est e nel nord ovest; si preannunciano positivi anche, per il prossimo ponte, i valori del centro e sud Italia, finalmente in recupero dopo i mesi di calo seguiti al ciclone Covid.
«Il turismo volano dell’economia nazionale lo è davvero, con un minimo di organizzazione – ha spiegato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia – possiamo passare dal rappresentare il 13% del Pil al 20%. È un obiettivo ambizioso ma raggiungibile».
«La stagione estiva – ha aggiunto – si annuncia molto positiva per l’Italia, intanto perché sono tornati gli stranieri come americani e tedeschi e poi perché gli italiani, nei due anni di Covid, hanno riscoperto il Paese e hanno deciso di trascorrere qui le vacanze».
I dati positivi effettivamente continuano ad arrivare dopo le buone performance di Pasqua, 25 aprile e 1 maggio. Sia Confcommercio che Federalberghi fanno rosee previsioni sul break del 2 giugno, primo «ponte» vero e proprio della primavera dato che cade il prossimo giovedì. Circa 13 milioni di italiani in viaggio per il ponte del 2 giugno, la maggioranza dei quali (87,4%) sceglierà di restare in Italia. Mare, montagna, parchi, città d’arte e bellezze naturali le destinazioni prescelte, il più vicino possibile alla propria regione di appartenenza.
Intanto, proprio il balzo delle temperature anche oltre i 35 gradi in Puglia con bolle di calore che stringono d’assedio città e campagne ha fatto esplodere i consumi di frutta e verdura sulle tavole dei pugliesi negli ultimi sette giorni con un aumento medio del +25%, con i cima alla top ten degli acquisti ciliegie, albicocche, pesche noci, fragole e nespole.
È quanto stima la Coldiretti Puglia, in riferimento all’impatto sugli acquisti dell’ondata di grande caldo che ha investito la regione sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
«L’aumento delle temperature – sottolinea la Coldiretti regionale – sta peraltro favorendo i processi di maturazione nelle campagne con l’arrivo sul mercato di una più ampia gamma di frutta e verdura offerte. Ciliegie, fragole, nespole, asparagi, radicchio, rucola, ravanelli, zucchine, cavoli, patate, carciofi, finocchi, piselli, fave, carote, le prime angurie, meloni, albicocche e pesche ma anche mele e le ultime arance – sottolinea la Coldiretti – aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine.
A preoccupare il settore ortofrutticolo in Puglia è il forte incremento dei costi correnti di produzione, spinto da guerra in Ucraina, con aumenti per gli agricoltori che sono in media per frutta italiana del +51% con rincari che vanno da +170% per i fertilizzanti al +129% per il gasolio agricolo per le raccolte fino a 15% per i prodotti fitosanitari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea. A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).
L’ortofrutta, precisa la Coldiretti regionale, è la prima voce di spesa delle famiglie per una media di oltre 105 euro al mese, per un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. «Albicocche, pesche noci, nespole e albicocche, ma anche angurie e meloni – sottolinea la Coldiretti Puglia – aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine». Per garantirsi prodotti freschi e di qualità, ottimizzare la spesa evitando sprechi, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine made in Italy, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti «brutti ma buoni».
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