Puglia eccellente: le materie scientifiche volano per lo sviluppo del territorio

Bari può diventare la base operativa di un centro nazionale sull’ambiente e i disastri naturali grazie al Pnrr che «porterà un fortissimo radicame

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Puglia eccellente: le materie scientifiche volano per lo sviluppo del territorio

Bari può diventare la base operativa di un centro nazionale sull’ambiente e i disastri naturali grazie al Pnrr che «porterà un fortissimo radicamento di imprese nel territorio pugliese». Il prof. Roberto Bellotti, docente di Fisica Applicata e direttore del Dipartimento Interateneo di Fisica a Bari, auspica un’inversione di rotta nello sviluppo locale che inizi però da un incremento dei laureati nelle discipline scientifiche Stem (scienza-tecnologia-ingegneria-matematica).

C’è un problema culturale o scarsa fiducia fra i giovani che scelgono di non restare al Sud?

«Sicuramente c’è una percezione non corretta. I colpevoli siamo noi se non riusciamo a trasmettere l’idea che con le lauree Stem si può lavorare, e bene, nel Sud Italia. Dobbiamo superare un gap di comunicazione».

A Bari Fisica è candidata a diventare Dipartimento d’eccellenza. Perché se abbiamo queste punte di diamante si investe poco sulla ricerca?

«In area Stem non mancano i finanziamenti. Il problema è nella carenza di persone. Dovremmo e potremmo far laureare molti più giovani di quanto facciamo. È la grande sfida dei prossimi anni. Il Dipartimento interateneo di Fisica di Bari è il primo al Sud e tra i 350 migliori d’Italia. Sperando di rientrare nei 180 Dipartimenti eccellenti, cercheremo di far capire agli studenti e alle studentesse che vogliono intraprendere un percorso Stem che lo possono fare a Bari perché oggi ci sono tanti che studiano lontano dalla Puglia. Invece il nostro Dipartimento, ma anche Chimica e Agraria o il Politecnico, che come noi sperano di entrare in questa graduatoria, potrebbero spingere gli studenti a restare. È una delle sfide contenute nei progetti che presenteremo per essere finanziati come Dipartimento d’eccellenza e che devono combinare sia ricerca che didattica. Per questo ci sarà un progetto di didattica innovativa in area Stem».

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