Oltre dieci miliardi di euro di investimenti per velocizzare e modernizzare le Ferrovie della Puglia. La notizia arriva con la presentazione del
Oltre dieci miliardi di euro di investimenti per velocizzare e modernizzare le Ferrovie della Puglia. La notizia arriva con la presentazione del piano industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato. Un piano nazionale da 190 miliardi di investimenti con un impatto sull’economia nazionale stimabile in 2-3 punti percentuali di Pil.
I contenuti del programma, più che ambizioso, sono stati illustrati questa mattina a Roma dalla presidente, Nicoletta Giadrossi, e dall’amministratore delegato, Luigi Ferraris. Grazie a investimenti complessivi per oltre 9 miliardi di euro (5,6 a Rfi e 3,6 a Anas), la rete ferroviaria pugliese sarà velocizzata lungo la dorsale Adriatica, collegata alla linea AV/AC Bari – Napoli e connessa ai principali porti e aeroporti regionali e dotata di stazioni più moderne e accessibili. Previsto il potenziamento tecnologico delle stazioni di Lecce, Brindisi, Bari e Foggia.
POLO INFRASTRUTTURE FERROVIARIE E STRADALI
Secondo quanto previsto da Fs «gli interventi di potenziamento tecnologico in corso sulla linea Lecce – Bologna consentiranno ai treni di raggiungere la velocità di 200 Km/h, risparmiando circa 45 minuti da Bologna a Bari e un’ora fino a Lecce»,un risultato possibile anche grazie alla realizzazione di quattro nuovi «apparati centrali computerizzati multistazione – ACCM nelle stazioni di Lecce, Brindisi, Bari e Foggia che aggregheranno i sistemi che controllano la circolazione mettendoli in dialogo tra loro» . La tratta Lecce-Bari diventerà un unico apparato/stazione lungo 150 km e il tratto Bari – Foggia un’unica stazione lunga 130 km. «Questo permetterà di gestire al meglio la circolazione e di velocizzare i tempi di viaggio: Lecce – Bari si percorrerà in un’ora, Bari – Foggia in meno di un’ora. Il sistema ACCM è già attivo tra Lecce e Brindisi ed entrerà in funzione sulle linee Foggia – Bari e Bari – Brindisi entro il 2024».
Linea AV/AC Bari – Napoli
Il nuovo itinerario prevede interventi di raddoppio delle tratte ferroviarie e la velocizzazione della linea. Si potrà viaggiare fino a 250 km/h, con un aumento dell’offerta di trasporto ferroviario (treni passeggeri Frecce, Intercity e regionali e treni merci) che connetteranno la Puglia e la Campania alla rete Alta Velocità. Entro il primo semestre del 2027, alla conclusione dei lavori, «sarà possibile andare da Bari a Napoli in 2 ore e da Lecce in 3 ore mentre da Bari a Roma si impiegheranno 3 ore e in partenza da Lecce 4 ore. Già nel 2024 verrà attivata la tratta Cancello – Frasso e questo consentirà di avere un treno diretto Puglia – Napoli». «Nell’ambito del piano i tempi di percorrenza sulle diverse tratte si ridurranno drasticamente, ad esempio per andare da Napoli a Bari nel 2027 si impiegheranno solo due ore rispetto alle due ore e mezza attuali» ha infatyti sottolineato l’amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris. I cantieri della Bari – Napoli saranno tutti operativi entro il 2022.
Collegamento Aeroporto di Brindisi alla rete ferroviaria nazionale
Il progetto prevede la realizzazione di una linea a binario unico lunga 6 km e di una nuova stazione ferroviaria nell’Aeroporto di Brindisi/Salento. Opera che collegherà direttamente l’aeroporto di Brindisi alle stazioni di Lecce, Brindisi, Taranto e quelle a sud di Bari. «In meno di mezz’ora sarà possibile – è stato detto – raggiungere in treno l’Aeroporto di Brindisi/Salento dal centro di Lecce e in circa 45 minuti da Taranto». L’attivazione dovrebbe essere prevista nel 2026.
Collegamento Porto di Brindisi alla rete ferroviaria nazionale
Il progetto consiste nella realizzazione, a sud di Brindisi, di un nuovo raccordo ferroviario tra l’area retrostante il porto di Brindisi e la tratta ferroviaria Brindisi – Lecce. È prevista la realizzazione, a sud di Brindisi, di una nuova stazione dedicata esclusivamente ai treni merci, con binari capaci di accogliere treni lunghi fino a 750 metri. «Grazie a questo intervento la stazione di Brindisi sarà liberata dai treni merci e le aree urbane dal transito dei treni Diesel utilizzati oggi sui raccordi e nella zona ASI». L’attivazione è prevista nel 2026.
Collegamento Porto di Taranto alla rete ferroviaria nazionale
Il progetto è suddiviso in due lotti: il primo prevede il collegamento ferroviario della stazione di Cagioni al Molo Polisettoriale. Il “primo miglio” consentirà di caricare e scaricare i container dalle navi direttamente sui treni collegando il porto jonico alla linea Adriatica. Il secondo lotto prevede la realizzazione di un fascio di binari collegato a uno stabilimento logistico, nell’ambito del porto, per il ciclo del freddo dove verranno fatte lavorazioni di prodotti surgelati. Le attivazioni di entrambi i lotti sono previste nel 2023.
Nodo di Bari (Variante Sud)
Il progetto della variante a sud di Bari – nel tratto Bari Centrale – Bari Torre a Mare -prevede lo spostamento dell’attuale linea verso l’entroterra con l’attivazione di tre nuove fermate: Bari Campus, Bari Executive e Triggiano; più la realizzazione di una linea a quattro binari tra Bari Centrale e Bari Executive. I lavori saranno avviati entro il 2022 e si concluderanno nel 2026. La “variante Anas” sulla SS16, opera preliminare, dovrebbe essere ultimata entro il 2022.
Nodo di Bari (Variante Nord)
Il progetto della variante a nord di Bari prevede lo spostamento dell’attuale linea ferroviaria che attraversa i centri urbani di Palese e Santo Spirito verso l’entroterra.
Fermata Alta velocità Foggia Cervaro
Il progetto della nuova fermata AV Foggia Cervaro prevede due banchine lunghe 400 metri e pensiline di 250 metri, un sottopasso ciclopedonale, rampe per disabili, ascensori, un’area d’attesa, servizi igienici, locali commerciali e un’area d’interscambio con 300 stalli per auto e bus e un parcheggio riservato alle bici. «La nuova fermata offrirà alla Capitanata – è stato spiegato – un’ampia offerta di collegamenti Frecce, Intercity e treni regionali. Attivazione prevista nel 2025».
Elettrificazione linee Barletta – Canosa e Martina Franca – Lecce – Gagliano del Capo
Gli interventi di elettrificazione e di potenziamento infrastrutturale di RFI della linea Barletta – Canosa consentiranno, secondo il piano industriale, collegamenti diretti da Fasano, via Bari con vantaggi per la mobilità. «Una volta completata l’integrazione della stazione di Barletta con la rete di Ferrotramviaria – è stato sottolineato – sarà possibile creare un collegamento diretto fra Canosa e l’Aeroporto di Bari». Il progetto comprende anche la realizzazione della nuova fermata di Barletta Ospedale che sarà attivata entro il 2025. I lavori di elettrificazione saranno ultimati nel 2026. Ferrovie del Sud Est completerà l’elettrificazione della linea Martina Franca-Lecce-Gagliano del Capo che consentirà di connettere la dorsale salentina alla rete ferroviaria nazionale.
Riqualificazione delle stazioni pugliesi
Nei prossimi anni è previsto l’innalzamento dei marciapiedi per facilitare la salita e la discesa dal treno, l’installazione di ascensori per collegare il sottopasso direttamente alla banchina, l’ammodernamento del sistema di informazione al pubblico e degli spazi di attesa nelle stazioni di Brindisi, San Severo, Taranto, Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Lecce, Foggia, Trinitapoli, Mola di Bari e Bari Palese Macchie. Nel progetto è previsto anche che Ferrovie del Sud Est riqualifichi venti stazioni dislocate tra Bari e il Salento: Castellana Grotte, Alberobello, Noicattaro, Otranto, Gallipoli, Casarano, Novoli, Maglie, Tricase, Manduria, Ceglie Messapica, Zollino, Locorotondo, Putignano, Martina Franca, Crispiano, Conversano, Noci, Rutigliano e Valenzano.
Passaggi a livello
Rete ferroviaria italiana prevede di chiudere nei prossimi anni 20 passaggi a livello a Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Trani, Barletta, Brindisi, Bari e Massafra. Dal canto suo, Ferrovie del Sud Est ha in previsione di chiuderne 67 e di adeguare tecnologicamente altri 288 passaggi a livello.
Strade
Anas procederà alla riqualificazione della SS Bari-Brindisi-Lecce, realizzerà la variante Bari-Mola di Bari, la SSV del Gargano tratto Vico del Gargano-Mattinata, la SS89 che collega San Giovanni Rotondo-Manfredonia e la Maglie Santa Maria di Leuca
POLO PASSEGGERI
In questo ambito sono previsti investimenti per 813 milioni di euro. «Ogni giorno – è la premessa – circolano in Puglia più di 400 treni regionali (200 di Trenitalia e 200 di Ferrovie del Sud Est) e 1600 corse bus che collegano oltre 150 località regionali, dai piccoli ai grandi centri urbani. Entro il prossimo biennio Trenitalia – è stato detto durante la presentazione – completerà il rinnovo della flotta regionale con 43 nuovi treni POP – di cui la metà già in circolazione – e ulteriori quattro treni in fase di definizione con Regione Puglia, più tre treni Jazz già in circolazione». L’età media dei convogli passerà a quattro anni. Trenitalia potenzierà l’offerta di collegamenti e attiverà nuovi collegamenti da e per gli aeroporti di Bari e di Brindisi.
Ferrovie del Sud Est proseguirà poi il rinnovo delle flotte di treni e bus con l’acquisto di 36 treni elettrici e 438 bus, più nove treni e 27 bus a idrogeno che circoleranno, dal 2026, nel bacino di Gallipoli. Attraverso la creazione di un sistema a raggiera incardinato su centri di interscambio treno/bus (10 nel barese e 10 nel Salento), FSE sperimenterà un sistema integrato di trasporto treno/bus nel bacino di Bari – Martina Franca, dove attualmente l’80% degli spostamenti avvengono con auto privata e solo il 16% su gomma e il 4% su ferro. L’obiettivo è quello di realizzare un servizio TPL integrato (treno+bus) che intercetti il 29% degli spostamenti ridimensionando l’uso dell’auto privata al 71%.
POLO URBANO
Il progetto del Nodo verde di Bari Centrale prevede la realizzazione di una stazione giardino costruita sopra i binari con servizi per viaggiatori e cittadini. Nei pressi della stazione, nascerà un nuovo parcheggio per i bus. Il terminal occuperà una superficie di circa un ettaro e sarà dotato di 18 stalli per i pullman, protetti da pensiline. Il parcheggio avrà un’area destinata ai viaggiatori dove troveranno spazio una biglietteria, bagni e altri servizi al pubblico. È previsto un collegamento pedonale tra il nuovo parcheggio e la stazione con un percorso ciclabile collegato a una velostazione.
Nella stazione di Lecce, RFI riqualificherà gli spazi esterni ed interni del fabbricato storico di stazione, abbatterà le barriere architettoniche e rifunzionalizzerà alcuni spazi da destinare a nuovi servizi.
POLO LOGISTICA
Investimenti per 47 milioni di euro. La linea Adriatica e la Bari – Taranto – Gioia Tauro fanno parte del Corridoio TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. Per questo motivo, una serie di fermate/stazioni presenti sulla linea Adriatica sono state ammodernate con binari lunghi 750 metri per renderle più attrattive dal punto di vista commerciale. Sono state già adeguate quelle di Ripalta, San Severo, Molfetta, Bari Santo Spirito, Polignano a Mare, Squinzano, Surbo, Palagiano, Bellavista e Cagioni. Gli altri impianti interessati dall’adeguamento dei binari agli standard europei saranno quelli di Incoronata, Cerignola, Trinitapoli, Giovinazzo, Ostuni, Sannicandro di Bari, Grottalupara e Ginosa.
Scalo merci Bari Lamasinata
E’ prevista la realizzazione di una nuova stazione più a nord di quella esistente per consentire l’arrivo di treni merci lunghi fino a 750 metri. A breve lo scalo avrà due binari in grado di accogliere treni merci lunghi fino a 575 metri.
Terminal Bari Ferruccio
Saranno realizzate nuove superfici coperte (20mila mq) e ampliate le aree destinate a piazzali per uso logistico (65mila mq) e verranno allungati a 750 metri tre binari. Previsto anche l’acquisto di cinque gru. All’interno del terminal verranno avviate attività di manovra e di handling.
Per la Basilicata 4,9 miliardi di euro
Nei prossimi dieci anni il gruppo Fs investirà in Basilicata 4,92 miliardi di euro: l’annuncio è arrivato stamani, a Roma, durante la presentazione del piano industriale del gruppo.
In una nota, è spiegato che «di questi, 2,1 miliardi di euro sono destinati alla rete ferroviaria lucana per: il potenziamento della linea Battipaglia-Potenza-Taranto, la nuova linea Ferrandina-Matera La Martella e il potenziamento della linea Potenza-Foggia. Per quanto riguarda le strade sono previsti investimenti per 1,95 miliardi di euro per: gli interventi sul sesto lotto della Tito-Brienza, il completamento e adeguamento del raccordo autostradale Sicignano-Potenza che si innesta sulla Basentana, della Matera-Ferrandina-Pisticci e della Salerno-Potenza-Bari».
Per quanto riguarda gli interventi nel «polo passeggeri», “sono 93 i milioni di euro destinati alla flotta regionale e all’acquisto di sei nuovi treni di nuova generazione a cui se ne aggiungeranno di ulteriori, nell’arco di piano, sempre più ecocompatibili e performanti in grado di garantire maggiore comfort, sicurezza e una migliore accessibilità. È inoltre prevista l’attivazione di servizi sulla nuova linea Ferrandina-Matera La Martella. Completano il Piano le risorse destinate al Polo Logistica e al Polo Urbano: per il primo si prevede un potenziamento e lo sviluppo di nuovi collegamenti, che porteranno ad un incremento del fatturato di circa il 50 per cento (2031 rispetto 2022), mentre per il Polo Urbano si stimano circa 100 mila metri quadrati di aree da valorizzare, con i principali progetti che riguarderanno la riqualificazione della stazione di Potenza, per un investimento di nove milioni di euro».
La Fit Cisl: «Il Piano ferroviario ci convince, bene lo sviluppo merci»
Il piano così com’è stato presentato nel suo sviluppo decennale ci convince. Dobbiamo però approfondire tutti i singoli capitoli e contiamo di farlo presto. È un fatto positivo che si punti anche sullo sviluppo del settore merci, finora considerato alla stregua di una Cenerentola». Così Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, sul nuovo piano di Fs. «Si tratta di un piano ambizioso ma, grazie alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo Fs Italiane, i suoi obiettivi sono perseguibili. Guardiamo con favore la previsione di assunzione di 40mila giovani nell’arco di piano, va poi accelerata la realizzazione delle grandi opere come il potenziamento della dorsale adriatica e della Napoli-Bari, oltre che l’adeguamento e l’ammodernamento delle tratte di rete e impianti che lo richiedono» ha aggiunto Pellecchia.
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