Ci sono strutture che hanno difficoltà ad aprire in queste settimane perché non trovano receptionist, cuochi, camerieri. Dopo due anni di fermo, c
Ci sono strutture che hanno difficoltà ad aprire in queste settimane perché non trovano receptionist, cuochi, camerieri. Dopo due anni di fermo, con aperture e chiusure a singhiozzo, il settore turistico-alberghiero ha perso tantissimi lavoratori che hanno deciso di puntare su professioni più sicure e meno “sacrificanti” dal punto di vista degli orari. Tante persone si sono riposizionate nella grande distribuzione, o come corrieri. Molti stranieri durante l’emergenza sono tornati nei loro Paesi d’origine.
E adesso che si allentano le restrizioni, e il maxi comparto vede una ripresa, si assiste al paradosso che cresce la domanda di lavoro, ma si fatica a trovare personale stagionale, come ha evidenziato anche il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, parlando di un fabbisogno occupazionale di circa 300-350mila profili, una larga fetta dei quali introvabili. Unioncamere e Anpal certificano un fabbisogno tra maggio e luglio di 387.720 lavoratori per i servizi di alloggio, ristorazione e turistici.
Garavaglia, tavolo con Orlando per occupati turismo
Intervenuto a Parma alla 72/a assemblea di Federalberghi, sabato 14 maggio, Garavaglia ha annunciato un tavolo con il ministro del Lavoro Andrea Orlando per affrontare il problema. «C’è qualcosa che non va. L’idea è quella di vederci la prossima settimana con il ministro Orlando e fare un tavolo con gli operatori per vedere cosa si può fare nell’immediato, tutto quello che si può fare subito. Tra le misure assistenziali il reddito di cittadinanza e la Naspi vanno riviste, perché sono un ostacolo all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche un ripensamento sui voucher».
Bocca (Federalberghi): grande problema reperire lavoratori
«Questi anni – ha ricordato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca a Parma, durante il suo intervento alla 72/a assemblea degli albergatori italiani – hanno messo in risalto quanto importante sia per la nostra attività poter contare su collaboratori validi, professionalmente competenti e motivati. Purtroppo, ai tradizionali problemi di reperimento della manodopera si aggiunge oggi un fenomeno di allontanamento del personale dal nostro settore». A proposito del reddito di cittadinanza Bocca non ha usato mezzi termini: «È arrivato il momento di far ricominciare lavorare queste persone».
Lalli (Federturismo): «Mancano quasi 4 figure su 10»
«Sono migliaia le testimonianze di imprenditori che si sono visti rifiutare proposte di assunzione da lavoratori oggi inoccupati e spesso la ragione di tale ritrosia ad essere assunti risiede nella “concorrenza” che si è venuta a determinare tra reddito da lavoro e fruizione del reddito di cittadinanza o di altri sussidi come la Naspi – sostiene Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria – . Mancano quasi 4 figure su 10 ed è bloccata la formazione dei giovani che preferiscono gli ammortizzatori sociali che rallentano il ritorno al lavoro». Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Carmela Colaiacovo, numero uno di Confindustria Alberghi: «La carenza di personale è generalizzata per tutte le figure professionali – dopo 2 anni di fermo in cui c’è stata dispersione delle competenze – ma l’area che al momento è in maggiore sofferenza è quella del F&B, soprattutto per quanto riguarda il personale di sala: dal restaurant manager, al commis di sala, dal maitre allo chef de rang, tutti figure praticamente introvabili per le nostre strutture. Inoltre se per la figura del cuoco il richiamo mediatico delle tante trasmissioni televisive ha avvicinato il grande pubblico a questa professione, così non è stato per la figura del cameriere: a differenza dell’executive chef, la figura del restaurant manager non è mai stata pubblicizzata. C’è poi il fattore culturale. In Italia raramente il mestiere del cameriere viene visto come una professione di alto livello, ma spesso è interpretato come un lavoro di ripiego».
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