Carfagna a Bari: «Il 40% del Pnrr per il Sud non resti sulla carta» Via della Regione a spesa 650mln per sanità

«Chiedo che i fondi Pnrr destinati al Sud vengano blindati per il Mezzogiorno, perché alcuni ministeri stanno facendo bandi dove non è previsto un

il Latina vince a FOGGIA: Del Sole e Mastroianni castigano il Foggia
Il candidato sindaco La Marca incontra l’Assessore Regionale Alessandro Delle Noci
Il cammello e la cruna dell’ago: di Giulia Fresca

La Carfagna a Bari: «Il 40% del Pnrr per il Sud non resti sulla carta»

«Chiedo che i fondi Pnrr destinati al Sud vengano blindati per il Mezzogiorno, perché alcuni ministeri stanno facendo bandi dove non è previsto un blocco del 40%. I fondi devono rimanere al Sud. Ed è mia preoccupazione quella di fare in modo che il 40% delle risorse del Pnrr destinate al Sud non resti solo sulla carta». Lo ha detto il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, oggi a Bari, rispondendo alla preoccupazione espressa oggi dal presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, sulla eventualità che il 40% non sia raggiunto in tutte le missioni. «Proprio per questo motivo – ha spiegato Carfagna – accanto al sistema di monitoraggio ex post, abbiamo chiesto e ottenuto la possibilità di effettuare un monitoraggio ex ante degli investimenti che ci permette di intervenire non soltanto in una fase patologica, quando il 40% non è stato realizzato, ma anche nella fase di predisposizione dei bandi e del riparto di risorse. In alcune missioni – ha precisato – si supera abbondantemente il 40%, come per esempio nella missione che riguarda le infrastrutture, siamo al di sopra del 50%, in altre si è poco al di sotto del 40%. Il 40% è sul totale degli investimenti territorializzabili».

Parte in Puglia la programmazione dei fondi Pnrr relativi alla Sanità. Con una delibera della Giunta regionale sono stati vincolati 650 milioni: sono previsti investimenti per l’attivazione e il potenziamento delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità, l’implementazione delle Centrali operative territoriali così da rafforzare l’assistenza domiciliare e sviluppare la telemedicina, l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, il potenziamento dei flussi informativi sanitari perfezionando la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati. Inoltre, ci saranno progetti rivolti a implementare le competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del Sistema sanitario.

Il punto sulle Zone Economiche Speciali

«E’ questione di giorni, tra poco le due nomine dei commissari saranno finalizzate, purtroppo ci sono tempi da rispettare. Ma sono nomine già avviate. Abbiamo rivitalizzato le Zes, le abbiamo rese finalmente operative e attrattive introducendo nel Pnrr una linea di finanziamento di 630 milioni per garantire l’infrastrutturazione». Lo ha detto a Bari Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, a margine del convegno su «Le Zone Economiche Speciali, opportunità strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno», organizzato da Confindustria Puglia, in collaborazione con Confindustria Molise e Confindustria Basilicata. «Abbiamo rivisto anche la governance – ha aggiunto – abbiamo rafforzato i poteri del commissario straordinario, che oggi è l’interlocutore unico istituzionale di chi vuole investire in quelle aree. Abbiamo introdotto un regime di autorizzazione unica, chi vuole investire nelle aree Zes dovrà, quindi, chiedere solo un’autorizzazione. Abbiamo istituto lo sportello unico digitale che sarà operativo tra pochissimo e abbiamo incrementato il credito d’imposta da 50 a 100 milioni per ogni investimento».

Infine, «abbiamo recepito – ha aggiunto il ministro – anche la richiesta di Confindustria che ci permette di specificare che il credito d’imposta si estende all’acquisizione degli immobili».

«Mi auguro che sulle Zes si possa passare dalle parole ai fatti, sono state istituite nel 2017 con decreto legge che parlava di misure urgenti per il rilancio del Mezzogiorno e ad oggi non sono ancora partite. Mi auguro che le scadenze del Pnrr ci portino ad accelerare, perché è una opportunità enorme per tutto il nostro Sud, per il rilancio del Mezzogiorno che deve diventare il motore dell’Italia». Lo ha detto a Bari il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, a margine di un convegno sulle Zone economiche speciali. “Sulla spesa del Pnrr – ha aggiunto – non vorrei proroghe, siamo stanchi. Il Sud non ha più tempo di aspettare, entro il 2026 dobbiamo aver speso i soldi, voglio velocità. Il Sud non è e non deve essere la periferia dell’Europa, non siamo solamente sole, tarantelle e pizza, siamo anche aerospazio, meccanica, farmaceutica. Abbiamo realtà eccezionali che devono poter volare, ma ci servono le infrastrutture».

COMMENTI

WORDPRESS: 0