La città di Odessa è sotto attacco: ad essere colpiti dai missili russi una raffineria di petrolio e depositi di carburante, fanno sapere da Mosca.
La città di Odessa è sotto attacco: ad essere colpiti dai missili russi una raffineria di petrolio e depositi di carburante, fanno sapere da Mosca.
Intanto le immagini strazianti di cadaveri di civili, disarmati, in strada a Bucha – alcuni con le mani legate – hanno fatto il giro del mondo, sconvolgendo l’opinione pubblica. L’Ue annuncia nuove sanzioni (l’Ucraina chiede “sanzioni devastanti” di fronte ad un “massacro deliberato”).
La Polonia si dice disponibile ad ospitare armi nucleari statunitensi, se questo fosse deciso. Boris Johnson è pronto ad inviare missili anti-nave per supportare Odessa.
Il presidente ucraino Zelensky accusa la Russia di commettere un “genocidio” in Ucraina per spazzare via “l’intera nazione”. “Sì, questo è un genocidio. L’eliminazione di tutta la nazione e del popolo, siamo cittadini dell’Ucraina. Abbiamo più di 100 nazionalità. Questa è la distruzione e lo sterminio di tutte queste nazionalità”, ha detto in un’intervista al canale statunitense CBS.
A fine mattina a Odessa sono tornate a suonare le sirene di allarme con le autorità che hanno invitato la popolazione a mettersi al riparo, nelle abitazioni o nei rifugi.
E un’esplosione si è verificata nel villaggio di Tomarovka nella regione russa di Belgorod, a 40 km dal confine dell’Ucraina. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione del distretto urbano di Yakovlevsky Oleg Medvedev, come riporta l’agenzia Ria Novosti. “Tutto è calmo a Tomarovka, detriti sono caduti a terra. La strada è stata transennata, sono stati chiamati i servizi di emergenza. I detriti sono stati ispezionati: non rappresentano un pericolo, sono stati portati via, non si segnalano danni”, ha aggiunto. Venerdì Mosca aveva denunciato un attacco aereo ucraini su un deposito di petrolio, sempre a Belgorod.
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