Continuano a crescere i nuovi casi Covid in Puglia, tanto che la nostra regione risulta la seconda in Italia per incidenza settimanale. Ma gli osp

Continuano a crescere i nuovi casi Covid in Puglia, tanto che la nostra regione risulta la seconda in Italia per incidenza settimanale. Ma gli ospedalizzati restano su percentuali molto vicine a quelle della settimana precedente: un segnale che il virus continua a diffondersi ma apparentemente con effetti meno forti. L’aumento dei nuovi contagiati è pari al 59 per cento rispetto alla settimana precedente, con circa 7.070 nuovi casi al giorno.L’incidenza settimanale, ovvero il totale dei casi registrati rapportato al numero di cittadini, schizza a 1.258 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai precedenti 791,6., maggiore del dato nazionale di 704. I dati più alti si registrano sempre nella provincia di Lecce: 1.984 casi ogni 100mila abitanti, ma la crescita maggiore in percentuale da una settimana all’altra è del Brindisino ora a 1.154 rispetto ai precedenti 638. Gli attualmente positivi superano quota 100mila.
L’occupazione dei posti letto passa al 20 per cento in area non critica, più alto del 13 per cento nazionale ma decisamente inferiore al 45 di un anno fa. Ed è ancora del 6 per cento in terapia intensiva (5 per cento è la percentuale nazionale, mentre era al 38 nel 2021 in questo periodo). In una settimana sono stati calcolati poco più di 27mila guariti, in aumento, e 57 decessi, in ribasso rispetto a una settimana fa.
Passiamo ai dati del bollettino di oggi, lunedì 21 marzo. Sono registrati 20.004 tamponi il 15 per cento dei quali – 3.020 – ha dato esito positivo. I decessi sono stati 4 e portano il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a 7.862.
A livello provinciale il maggior numero di casi è ancora a Lecce con 1.065 positivi; seguono Bari con 846, Foggia con 310, Brindisi 264, Barletta-Andria-Trani 261 e Taranto 252. Ci sono anche 12 residenti fuori regione e 10 casi la cui provincia di provenienza non è stata indicata.
I pugliesi attualmente positivi salgono a poco più di 104mila. I ricoverati nei reparti di area non critca salgono a 575, quelli in terapia intensiva passano da 27 a 26.
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