Dal 1 aprile niente più green pass nei locali all’aperto: su i contagi, ma niente allarmi

«I numeri dei contagi Covid in Puglia stanno risalendo, +12% nelle ultime due settimane, ma non per questo dobbiamo creare allarmismi. Direi di guarda

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«I numeri dei contagi Covid in Puglia stanno risalendo, +12% nelle ultime due settimane, ma non per questo dobbiamo creare allarmismi. Direi di guardare ai trend settimanali, vale a dire alla media mobile del numero di casi settimanali, prima di trarre conclusioni».

La prof. Maria Chironna, docente di Igiene dell’Università di Bari, è responsabile dei laboratori Covid regionali, getta acqua sul fuoco dopo l’impennata dei contagi di martedì 8 marzo quando furono registrati 6.026 nuovi casi positivi al Covid con un balzo del tasso di infezione al 26,3%.

Ieri, intanto, sono stati 4.155 i nuovi casi di coronavirus rilevati in Puglia su 29.169 test eseguiti, con un calo dell’incidenza al 14,2% rispetto alle 24 ore precedenti. Anche il numero dei morti (15), fortunatamente, è sceso rispetto ai 20 di martedì.

Anche in Puglia, così come sta accadendo in altre regioni d’Italia, proprio per la maggiore contagiosità rispetto alle altre varianti, Omicron ha preso il posto della Delta: al momento, Omicron 1 rappresenta la variante dominante dei casi positivi al virus Sars-CoV-2.

Oltre alla Omicron 1, anche il lignaggio BA.2 Omicron 2, molto più contagiosa, sta prendendo piede.

«Al momento stimo una percentuale del 30% di Omicron 2 ma aspettiamo i dati tra una settimana per essere più precisi».

«I positivi all’infezione da Sars-CoV-2 in questa fase non ci devono assolutamente allarmare – aggiunge la docente dell’Università di Bari – ma, come ho detto, è necessario valutare la curva dei contagi tra una settimana. E poi dobbiamo guardare i casi gravi, chi va in ospedale».

Sulle ospedalizzazioni a causa del Covid, è bene notare che si è arrestato il calo percentuale di occupazione dei posti letto negli ospedali pugliesi. Secondo il monitoraggio Agenas, infatti, nei reparti di Medicina il tasso di occupazione è pari al 19%, stabile da ormai cinque giorni, mentre la media italiana è scesa al 13%. Anche nelle Terapie intensive da cinque giorni l’occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid è stabile al 6%, in questo caso, però, in linea con la media italiana.

«La situazione attuale è assolutamente sotto controllo», conferma il responsabile del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro ma per la disattivazione della rete Covid bisognerà attendere, avverte Montanaro, la parabola discendente della curva epidemiologica.

«La Regione Puglia non ha un piano di dismissione ma un piano di progressiva disattivazione – aggiunge Montanaro – potendo contare su una rete ospedaliera agile che attualmente può contare su circa 2700 posti letto Covid rispetto ai 3.062 di inizio emergenza pandemica».

Lo stesso ospedale della Fiera del Levante, così come ha dichiarato il presidente Michele Emiliano (nella veste di commissario delegato all’emergenza) durante un forum della «Gazzetta», rimarrà aperto anche dopo il 31 marzo, data in cui cessa lo stato di emergenza Covid e, dunque, a cascata, vengono meno le autorizzazioni straordinarie che hanno consentito di costruirlo e farlo funzionare. Dal 1° aprile, insomma, Emiliano vorrebbe utilizzare l’ospedale della Fiera per l’assistenza sanitaria dei profughi ucraini.

La Regione, a tal riguardo, si è impegnata a controllare i profughi che entreranno in Puglia che saranno sottoposti a tamponi e vaccini contro il Covid. «Dobbiamo stare attenti – aggiunge la prof. Maria Chironna -, per questo sarà importante garantire profilassi di routine, vaccinazioni e screenatura dei casi sospetti. Sarebbe imprudente allentare le misure di prevenzione».

DAL PRIMO APRILE ADDIO GREEN PASS ALL’APERTO – La curva dei contagi da SarS-CoV-2 registra un lieve aumento in alcune regioni e si accompagna alla circolazione in Italia di tre nuovi sottogruppi della variante Omicron, ma il numero dei casi non si riflette sulle ospedalizzazioni che continuano a calare. Dati che portano a ipotizzare un allentamento di alcune misure restrittive nelle prossime settimane.
A cominciare dal Green Pass rafforzato per gli over 50 per poter accedere ai luoghi di lavoro. Ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha affermato che, pur restando l’obbligo vaccinale per la fascia d’età sopra i 50 anni fino al 15 giugno, e la conseguente sanzione di 100 euro per chi non è vaccinato, «si sta valutando l’opportunità di anticipare la possibilità per gli over 50 di andare al lavoro con il Green Pass base (anziché quello rafforzato), ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni».

E proprio ieri il ministero della Salute ha inviato all’Agenzia delle Entrate i codici fiscali degli ultra cinquantenni inadempienti. Sono già partiti 100mila codici fiscali al giorno, superando le 600mila segnalazioni. Saranno poi necessari ulteriori accertamenti dell’Agenzia delle Entrate prima dell’invio delle multe. Una procedura – sottolineano le Entrate – che richiederà tempo.
Nel mentre i dati delle ultime 24 ore del ministero della Salute mostrano 48.483 nuovi contagi (ieri 60.191) su 433.961 tamponi molecolari e antigenici effettuati rispetto ai 531.194 del giorno prima. Le vittime sono state 156, martedì 184. Il tasso di positività è all’11,17%, rispetto all’11,3%. Sono invece 563 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 29 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra entrate e uscite.

Insomma, una situazione sostanzialmente stabile che spiega il lavoro a un cronoprogramma da stabilire al più presto e che dal primo aprile dovrebbe portare a «una fase di graduale allentamento» delle misure, come ha spiegato Costa. «Ci saranno situazioni in cui il Green Pass non sarà più necessario, ad esempio per bar, ristoranti e altri locali all’aperto. Poi si procederà gradualmente e entro giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni».

Come primo passo, da oggi sarà nuovamente possibile far visita ai parenti in ospedale per 45 minuti al giorno. Inoltre, sempre da oggi, si tornerà a consumare cibi e bevande anche al cinema, allo stadio, in sale teatrali, da concerto, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive.
Intanto anche i dati degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) indicano come pure nell’ultima settimana i ricoveri siano scesi: un calo pari al 16,2%. La curva delle ospedalizzazioni, che ha cominciato a invertire la rotta dal primo di febbraio, aveva fatto registrare il primo marzo la diminuzione più netta della quarta ondata, il 21,6%. «Si sta registrando un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei – commenta il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri – non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c’è». L’incremento «è verosimilmente dovuto alle sottovarianti di Omicron, di cui una è più diffusiva. E si verifica soprattutto tra non vaccinati, in tutte le fasce di età, prevalentemente adolescenziali. La maggior circolazione non si traduce in aumento di ricoveri – osserva Sileri – la situazione è sotto controllo».

Dal 1 aprile niente più green pass nei locali all'aperto: su i contagi, ma niente allarmi

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