Due caccia intercettori F-35 «Lightning II» del 32° Stormo di Amendola (la base dell’Aeronautica militare alle porte di Foggia) sono stati coinvol
Due caccia intercettori F-35 «Lightning II» del 32° Stormo di Amendola (la base dell’Aeronautica militare alle porte di Foggia) sono stati coinvolti nella missione dei due «bombardieri atomici» americani che lunedì hanno sorvolato la Puglia dopo un lungo pattugliamento nei cieli della Romania e della Bulgaria. Lo ha reso noto il Comando delle forze aeree della Nato che ha sede a Ramstein, in Germania.
i due superbombardieri B-52H (con capacità di armamento nucleare), sono entrati nello spazio aereo nazionale fra Otranto e Lecce, in rotta verso nord ovest in un corridoio aereo fra Bari e Matera per tornare alla loro base di partenza, Fairford in Gran Bretagna, circa 120 chilometri da Londra, come si rileva dalle informazioni pubblicate sul sito internet «ItamilRadar».
Le fonti ufficiali dell’Alleanza Atlantica hanno specificato che i caccia intercettori della base pugliese (con Eurofighter, secondo altre fonti decollati dalla base di Grosseto, sede del 4° Stormo dell’Aeronautica militare, e caccia F-16 dell’aviazione militare della Grecia), hanno scortato i due bombardieri pesanti sul Mediterraneo e nella regione del Mar Nero, svolgendo attività integrata con gli specialisti del «Jtac» delle forze armate di Bucarest, la squadra dei controllori di terra della Nato specializzata nella guida delle fasi finali di un ipotetico bombardamento.
Diretti in Gran Bretagna, gli equipaggi dei due B-52H statunitensi «hanno messo in pratica operazioni bilaterali con i caccia italiani e greci» riferisce ancora la Nato. «I velivoli alleati – prosegue la nota ufficiale – hanno messo a punto procedure di scorta e le comunicazioni. L’integrazione fra i caccia intercettori di quinta generazione (quali sono gli F-35 italiani, con le loro capacità «stealth», ossia bassa o zero visibilità ai sistemi di rilevamento radar – ndr) e bombardieri di vecchia generazione – specificano le fonti – assicura l’interoperabilità fra le forze alleate, strumento che contribuisce ad assicurare una deterrenza robusta e la difesa dell’Alleanza».
Va specificato che i caccia F-35 della base di Foggia già dall’inizio della crisi Russia-Ucraina erano stati messi a disposizione delle forze aeree della Nato, in aggiunta ai più «tradizionali» 8 intercettori Eurofighters Typhoon, sempre dell’Aeronautica militare, riposizionati nell’aeroporto di Costanza, a difesa dello spazio aereo della Romania, inquadrati nella missione «Black Storm» sotto il comando del 36° Stormo della base di Gioia del Colle, in provincia di Bari.
Le due «superfortezze volanti», i bombardieri B-52H dell’Usaf (l’aviazione militare americana), sono state inviate in Europa come segnale di deterrenza nei confronti delle operazioni militari della Russia da due aeroporti del nord degli Stati Uniti: il velivolo con «targa» 61-0003 (nome in codice radio «Miss Behavin») dalla base aerea di Fairchild (Stato di Washington, nel nord ovest del Paese) e l’aereo 61-0039 (del 69° Squadrone bombardieri) dalla base aerea di Minot, nel Nord Dakota, sede del Comando centrale delle forze aeree strategiche del Pentagono e di stazioni di lancio dei missili balistici nucleari intercontinentali «Minuteman III».
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