Manf TV Logo
MENU

Caro gasolio, i pescatori non usciranno in mare per protesta.

Dopo gli autotrasportatori si fermano anche i pescatori. Il motivo è sempre lo stesso: il caro gasolio. Da questa notte e per una intera settimana, i

Randagi, l’affare dell’abbandono: emergenza al Sud tra volontari soli e canili lager
Amiu Puglia, dopo le dimissioni di Pate arriva la presidente Lomoro
PROTESTANO ANCHE I BARBIERI: SALONI CHIUSI E ABUSIVI A DOMICILIO

Dopo gli autotrasportatori si fermano anche i pescatori. Il motivo è sempre lo stesso: il caro gasolio. Da questa notte e per una intera settimana, i pescherecci della marineria di Manfredonia, come anche tutte le altre dell’Adriatico, non usciranno in mare. “Il caro gasolio – fanno sapere i pescatori – non permette più di sostenere l’attività di pesca e il comparto ha deciso di fermarsi. Guadagniamo di più restando fermi in porto. Il carburante è sempre in aumento. Noi lavoravamo, dall’inizio della pandemia, con il gasolio a 30 centesimi. Piano piano il costo è aumentato ed è arrivato ad 1 euro e 10 oggi. Più che raddoppiato se non triplicato. Ora le barche più grandi in mare consumano 2.500 euro al giorno rispetto alle 1000 di prima”. Lo sciopero generale, come comunica l’Associazione Produttori Pesca, è stato deciso durante un’assemblea a Civitanova Marche, in provincia di Macerata. Mercoledì 9 marzo è previsto un incontro presso il Ministero a Roma.