Sirene antiaereo risuonano ancora a Kiev. Lo annuncia sul proprio profilo Telegram la municipalità della stessa capitale ucraina invitando i cittad
Sirene antiaereo risuonano ancora a Kiev.
Lo annuncia sul proprio profilo Telegram la municipalità della stessa capitale ucraina invitando i cittadini ad andare nei rifugi.
Cinque persone sono rimaste uccise, di cui tre bambini, in un bombardamento avvenuto nel pomeriggio sul villaggio di Markhalivka, nella regione di Kiev. Ne dà notizia il Servizio statale per le emergenze ucraino, aggiungendo che una donna potrebbe essere ancora sotto le macerie. Secondo il Servizio, citato dalla Interfax Ucraina, otto case private hanno preso fuoco a causa del bombardamento. Due bambini sono stati estratti vivi da sotto le macerie.
Le forze militari russe intanto oggi hanno preso il controllo della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dopo una notte di angoscia per i possibili rischi derivanti dal bombardamento dello stabilimento, denunciato dal presidente Zelensky come un atto di “terrore nucleare”. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare (Aiea) afferma che “nessun reattore è stato colpito e non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente”. L’incendio scatenato dai combattimenti è arrivato a 450 metri dalla centrale. Attaccare una centrale nucleare è un crimine di guerra, dice l’ambasciata Usa a Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede sanzioni più severe contro Mosca dopo l’attacco delle forze russe contro la centrale. Intanto gli operai all’interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella città di Enerhodar, “stanno lavorando sotto la minaccia delle armi”. Lo riferisce la Cnn che cita Petro Kotin, il capo di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio.
Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto “estremamente preoccupato dei rischi” per la sicurezza nucleare in Ucraina. Lo riferisce l’Eliseo precisando che la Francia proporrà delle “misure concrete” per la sicurezza della centrali nucleari.
La guerra prosegue su vari fronti. Le forze russe sono concentrare ad accerchiare Kiev. Lo afferma il ministero della Difesa ucraina, riferisce la Cnn online. Prosegue l’offensiva delle forze russe nel sud dell’Ucraina: le truppe di Mosca sono entrate oggi per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson e Odessa. Ieri a Kharkiv le autorità locali hanno contato più di 2.000 morti, fra i quali oltre 100 bambini. Circa 100 persone potrebbero trovarsi sotto le macerie delle case a Borodyanka, nella regione di Kiev. L’avanzata russa in terra ucraina porta con sé una scia di sangue e violenza. I territori occupati diventano la terra di mezzo, dove a comandare sono soprusi e abusi nei confronti di una popolazione che sta abbandonando, ogni giorno di più, il proprio Paese. Di ora in ora si inseguono le testimonianze di donne che denunciano di essere state stuprate dai militari russi, così come i racconti di chi ha visto i propri familiari o i propri amici essere portati via dall’esercito di Putin, sequestrati e rinchiusi chissà dove. E’ lo stesso ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a parlare degli abusi in diretta televisiva. “Quando i soldati stuprano le donne nei territori occupati, e abbiamo diversi casi – le sue parole al canale televisivo N1 -, quando i soldati russi abusano delle donne nelle città ucraine, è chiaramente difficile parlare dell’efficacia della legge internazionale”. Vitaliy Kim, capo dell’amministrazione regionale della città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, ha affermato che c’è una situazione di stallo tra le truppe ucraine e russe in giro per la città. Lo scrive la Cnn, “Non spariamo più. Non sparano”, ha detto sul suo account Telegram. Kim ha aggiunto che i russi avevano lasciato l’aeroporto militare ma erano ancora “vicino alla città”. “Non posso definirla una vittoria, perché il nemico non è stato messo fuori combattimento, si sono ritirati”, ha proseguito. Ore prima Kim aveva detto che le forze russe erano state cacciate dalla città. “Li abbiamo cacciati’, ma i combattimenti continuano”, aveva detto, “Ma ora sono in periferia. Li abbiamo cacciati dalla città”.
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