Numerosi emittenti pugliesi, tra queste anche alcune foggiane, rischiano, dal 14 marzo, l’oscuramento a causa del riordino delle frequenze con il pass
Numerosi emittenti pugliesi, tra queste anche alcune foggiane, rischiano, dal 14 marzo, l’oscuramento a causa del riordino delle frequenze con il passaggio al nuovo standard del digitale terrestre che prevede per le tv locali la transizione verso un’unica società di gestione. Resterà al suo posto Foggia Tv. Nelle scorse ore, invece, TeleFoggia ha firmato un contratto per l’acquisto di una frequenza di secondo livello. In bilico Teleblu.
Nel frattempo, il consigliere regionale Vito De Palma insieme ai colleghi forzisti Lacatena, Gatta e Mazzotta ha presentato una mozione per tutelare il pluralismo dell’informazione e i livelli occupazionali delle emittenti locali.
E spiega in una nota: “Come è noto, il 23 luglio 2021 il Ministero dello Sviluppo Economico ha indetto la procedura per la formazione delle graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale a cui assegnare la capacità trasmissiva delle reti di primo e secondo livello. Inspiegabilmente, per l’area tecnica di Puglia e Basilicata non è stato previsto un operatore di rete di secondo livello per le province di Taranto, Foggia e Lecce ed oggi le aziende meglio posizionate in graduatoria non hanno quasi più concorrenza ed operano, potendo utilizzare il massimo consentito di frequenze, in regime di oligopolio. Una circostanza che ha penalizzato tantissimo alcune emittenti nostrane come Studio 100, Telefoggia e tante altre. Per salvaguardare il principio di pluralismo dell’informazione e un rilevantissimo indotto occupazionale, abbiamo presentato questa mozione con cui impegniamo la Giunta a promuovere un tavolo tecnico permanente presso il Ministero per il riesame delle posizioni delle emittenti locali in questione in ordine alla loro capacità trasmissiva”.
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