Ucraina, il cessate il fuoco sul tavolo dei negoziati. Onu adotta la risoluzione di condanna dell’invasione russa

il settimo giorno di invasione dell'Ucraina gronda del sangue di migliaia di vittime, si stimano 2mila morti tra i civili, squarciate dalle bombe russ

Gdf navale: furti di cavi due denunce
PROCESSO “OMNIA NOSTRA” – Dei 50 Imputati, 19 Scelgono Il Rito Abbreviato
scoperta discarica abusiva a Manfredonia

il settimo giorno di invasione dell’Ucraina gronda del sangue di migliaia di vittime, si stimano 2mila morti tra i civili, squarciate dalle bombe russe sulle più importanti città.

Missili hanno colpito obiettivi civili, stazioni tv e università.

Parà russi sono entrati a Kharkiv, Mosca conquista Kherson, Mariupol circondata e senz’acqua. Zelensky: ‘Ci vogliono cancellare’. E dagli Stati Uniti l’allarme: ‘Mosca usa bombe a grappolo’.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna l’invasione russa dell’Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti. I cinque Paesi che hanno votato contro la risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu sull’invasione russa dell’Ucraina sono, oltre alla Russia, la Bielorussia, la Corea del Nord, la Siria e l’Eritrea. La Cina si è astenuta.

Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà domani mattina. I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia.

La delegazione ucraina arriverà nella località prevista per i colloqui con la Russia domani mattina. Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, confermando che come luogo per i negoziati è stata scelta di comune accordo con Kiev l’area della foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia. Per lo spostamento, l’esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza alla delegazione ucraina, ha aggiunto, citato dalla Tass. Dal canto suo, Kiev ha confermato che i suoi negoziatori sono partiti per raggiungere il luogo dell’incontro.

Si aggirano intorno a mille al giorno gli ingressi in Italia di ucraini in fuga dal loro Paese invaso dai militari russi. Il flusso – in aumento – è iniziato negli ultimi giorni e finora – secondo quanto si apprende – si contano circa 4mila arrivi, per la stragrande maggioranza donne e bambini. Gli ucraini entrano principalmente dal confine friulano e poi si sistemano autonomamente presso familiari sparsi sul territorio nazionale (sono 240mila). Si stanno attivando per l’ospitalità anche famiglie di italiani che hanno dipendenti ucraini. In caso di intensificazione del flusso scatterà il piano del Viminale che prevede l’attivazione a breve di 5mila posti nei Centri di accoglienza straordinari e 3mila nel sistema Sai di accoglienza e integrazione.

L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, ha accusato la Russia di “genocidio” nel suo intervento all’assemblea straordinaria.

L’ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.

Se non fosse stata annessa alla Russia nel 2014, “la Nato avrebbe collocato le sue basi militari in Crimea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov.

La Russia sta muovendo “armamenti eccezionalmente letali” in Ucraina, comprese bombe a grappolo e termobariche: lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

Prime prese di distanza tra la base della Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Mosca guidato da Kirill. “Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti”, dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa definendo la guerra in Ucraina “fratricida”, e chiedendo la riconciliazione e un immediato cessate il fuoco. La lettera è rilanciata da Vatican News. Il Patriarcato di Mosca è storicamente legato a doppio filo con il Cremlino. Non ci sarebbero tra le firme quelle di metropoliti, le figure più alte in gerarchia. La lettera è aperta ad altre firme.

La città portuale di Mariupol, situata sulla costa settentrionale del mar d’Azov, al centro di un assalto delle forze russe, non ha più acqua mentre 500 mila persone sono rimaste bloccate. L’allarme arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il Guardian. “Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l’uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone”, ha affermato precisando che “non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti oggi, poiché i bombardamenti non si fermano”.
“Non possiamo contare il numero delle vittime, ma crediamo che almeno centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi”. Lo ha riferito alla Bbc il vice sindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, sottolineando che un distretto lungo il fiume, normalmente abitato da 130.000 persone, è stato “quasi completamente distrutto”. “L’esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei. Stanno cercando di distruggere la città”, ha aggiunto Orlov.

La delegazione negoziale russa si sta dirigendo nella località tenuta segreta dove si svolgeranno i colloqui con l’Ucraina. Lo riporta l’agenzia statale bielorussa Belta.

“Putin pensava di prendere l’Ucraina in tre giorni. Le scorte di viveri che ha distribuito ai suoi soldati quando li ha inviati a combattere” bastavano per quel lasso di tempo. “Per ordine della massima dirigenza della Federazione russa”, inoltre, i militari “sono stati privati di cellulari e documenti”. Lo afferma in un video pubblicato su Telegram dal Servizio di sicurezza di Kiev un militare russo catturato. Il soldato compare seduto, con le mani legate dietro la schiena e con una benda vistosamente insanguinata intorno alla fronte.

COMMENTI

WORDPRESS: 0