Stop alle merci e psicosi: scaffali vuoti e assalto ai benzinai nel Foggiano

Si svuotano gli scaffali dei supermercati a Foggia e in provincia: da due giorni freschi e freschissimi, l’ortofrutta, latticini e, in taluni casi, ca

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Si svuotano gli scaffali dei supermercati a Foggia e in provincia: da due giorni freschi e freschissimi, l’ortofrutta, latticini e, in taluni casi, carni non arrivano a destinazione. Nei magazzini manca all’appello la merce che viaggia sui mezzi pesanti. Sciopero e presidi degli autotrasportatori che protestano contro il caro carburante mandano in tilt l’approvvigionamento. Si preannunciano problemi nei rifornimenti anche domani.

“Siamo tanto preoccupati”, ammette il direttore di un supermercato della città, amareggiato perché impossibilitato a soddisfare le richieste dei clienti, oltre che per le perdite. Nel suo punto vendita arrivano ancora pane, latte e mozzarelle della zona, i prodotti locali che viaggiano con furgoni. Ma anche quei fornitori stanno riscontrando problemi nelle consegne in tutta la Capitanata.

Oltre a frutta, verdura e insalate, la cosiddetta ‘quarta gamma’, latte, mozzarelle e, in generale i freschissimi, cominciano a scarseggiare anche i prodotti nelle corsie. Aumenta il volume di acquisti: si fanno scorte di cibo, probabilmente per il timore che finiscano le materie prime.

Le aziende di ortofrutta e prodotti caseari freschi si ritrovano con le esportazioni bloccate. Merce in partenza per la Grecia non si è mai mossa da qui. “Stiamo soffrendo. È un’ulteriore punizione per le nostre aziende”, dice un operatore del settore che osserva come nel vicino Molise e in altre regioni oggi non ci fossero blocchi e i prodotti circolassero regolarmente, mentre quelli dalla provincia di Foggia e dalla Puglia erano fermi. “A essere penalizzate sono le aziende e le famiglie della Capitanata”.

La corsa ai distributori di benzina continua e se questa mattina gli automobilisti si erano riversati soprattutto in una delle stazioni di rifornimento a Foggia, nel pomeriggio si sono viste lunghe code un po’ ovunque. E si assisteva alle stesse scene: nervosismo tra gli automobilisti in fila e clacson che strombazzavano. Non sono mancate le tensioni che viaggiavano da un finestrino all’altro.

Non è solo la paura di un imminente sciopero dei benzinai, o il timore che le cisterne si svuotino a spingere i cittadini ad accaparrarsi il carburante. Alcuni automobilisti intervistati questa mattina hanno confessato di essere preoccupati più per eventuali ripercussioni della guerra in Ucraina che per lo stop degli autotrasportatori e, alla notizia dell’invasione russa, si sono messi in macchina per fare il pieno.

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