Mascherine al chiuso e pass restano, ipotesi quarta dose

Anzi, "con 60 mila casi al giorno, è un errore" e quindi sì, ancora per un po', alle mascherine al chiuso, al Green pass e forse anche alla quarta dos

Energia: Assoutenti, ‘flop mercato libero, bollette più care’
Pescara, tutti riaperti i locali della famiglia Granatiero.
Ognissanti: nuova Giunta regionale anomala, Pd pronto ad uscire

Anzi, “con 60 mila casi al giorno, è un errore” e quindi sì, ancora per un po’, alle mascherine al chiuso, al Green pass e forse anche alla quarta dose in autunno. Nel giorno in cui in Italia si celebra la Giornata nazionale del personale sanitario, il ministro della Salute Roberto Speranza si conferma capofila dell’ala più prudente del governo. Un messaggio, probabilmente, anche per alcuni pezzi di maggioranza che da settimane scalpitano per una de-escalation delle misure.

In un colloquio con Repubblica, il ministro invita tutti a “tenere i piedi per terra: il Covid non prende l’aereo e va via il 31 marzo”, dice, il Green pass “è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia” e “le mascherine al chiuso sono ancora importanti”. Non solo: Speranza apre la porta a un possibile, ulteriore richiamo del vaccino: a marzo partirà la quarta dose per gli immunocompromessi (a 120 giorni dalla precedente), “ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. È da considerare probabile, perché il virus – ribadisce ancora – non stringe la mano e se ne va per sempre”. Lo sanno bene soprattutto gli operatori in camice, che oggi – secondo anniversario della scoperta del paziente-1 di Codogno – hanno celebrato la loro Giornata, dedicata al fondatore di Emergency Gino Strada. A loro è arrivato un messaggio di omaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “E’ grazie alla loro preparazione professionale e al loro spirito di sacrificio – afferma il Capo dello Stato – che è stato possibile arginare il rischio di perdite ancor più ingenti”. Per il settore sono in programma investimenti e riforme, ma la loro efficacia “è legata alla qualità e all’impegno di chi concretamente la fa vivere con il proprio lavoro e con la propria passione”. Anche Papa Francesco, all’Angelus, ha rivolto un pensiero di gratitudine all'”eroico personale sanitario”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0