Una mozione per impegnare la Regione a tutelare e promuovere ogni 10 febbraio attività dirette a ricordare le vittime delle foibe. È quell
Una mozione per impegnare la Regione a tutelare e promuovere ogni 10 febbraio attività dirette a ricordare le vittime delle foibe. È quella approvata in consiglio regionale, a maggioranza (due astensioni) e il voto favorevole del governatore Michele Emiliano. La mozione, a firma del capogruppo della Lega Davide Bellomo e sottoscritta dai consiglieri di Forza Italia Giandiego Gatta e Stefano Lacatena, punta a promuovere il “Giorno del ricordo” che ricorre ogni 10 febbraio, attraverso azioni volte a tutelare la memoria dell’esodo istriano, giuliano, fiumano e dalmata. “L’approvazione quasi unanime della nostra mozione – ha commentato Bellomo – a poche ore dalla celebrazione nazionale del Giorno del ricordo assume oggi un valore e un significato particolari”.
Sul punto è intervenuto nel dibattito in aula anche il presidente di Regione: “Non può sfuggire a nessuno l’importanza che la Repubblica ha dato a questa tragedia – ha dichiarato il governatore Emiliano – io ho avuto modo di comprenderla attraverso un’insegnante. La mia è una fortuna rara”.
La mozione non si limita alla tutela della memoria, visto che impegna Regione e giunta a “non concedere patrocini, finanziamenti, spazi e agibilità e ad escludere dai bandi della Regione dall’assegnazione o riassegnazione di unità immobiliari pubbliche tutte le sigle e associazioni locali o nazionali che negano, giustificano, riducono o deridono il dramma delle foibe e dell’esodo; a promuovere attività dirette a diffondere la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo; a promuovere nel “Giorno del ricordo” azioni volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi tra i giovani delle scuole di ogni ordine e grado”.
Soddisfatti anche i consiglieri regionali di Forza Italia: “Cerchiamo di testimoniare il rispetto della Puglia nei confronti delle vittime e la volontà di trasferire ai giovani la narrazione puntuale dei crimini commessi. La memoria non ha colore politico”.
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