GIOVANI TALENTI

"Al Sindaco Gianni Rotice, al quale auguro di risollevare le sorti della città di Manfredonia, dono questa nuova pubblicazione storico-cultura

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“Al Sindaco Gianni Rotice, al quale auguro di risollevare le sorti della città di Manfredonia, dono questa nuova pubblicazione storico-culturale”.
Lui è Giacomo Telera, ed è, nonostante la giovane età, una vera e propria enciclopedia della storia e della cultura di Manfredonia. Seppur viva lontano dalla nostra città e si occupi per professione di altro, con tanta passione ed instancabile curiosità – unitamente a tanto sacrificio, scrupolo e pazienza – da anni va alla ricerca di aneddoti e testimonianze della nostra storia nei meandri più impensabili del mondo.
Assieme al Vicesindaco Giuseppe Basta ho avuto modo di riceverlo con molto piacere a Palazzo di Città, ricevendo in dono il suo nuovo libro “Fuochi e Rivele di Manfredonia (1597)”, primo volume della nuova collana del Centro Studi Storico Archeologici del Gargano, “Ύρια, fonti storiche, artistiche, archeologiche e documentali della Puglia”.
Quando penso al futuro di Manfredonia, lo impersonificherei nella storia di Giacomo: ripartire dalle radici, dalla riscoperta e valorizzazione della cultura e dell’identità locale con la forza, l’entusiasmo ed il know how formativo dei nostri giovani.
“Fuochi e Rivele di Manfredonia (1597) ha come oggetto la trascrizione e l’analisi di un documento di 86 pagine, rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Napoli, che fornisce un quadro della situazione sociale, economica e demografica della città di Manfredonia alla fine del sec. XVI, nel periodo antecedente al sacco turchesco.
Nel testo vengono numerati e descritti i fuochi, ovvero i nuclei familiari presenti nella città sipontina nel 1597, nei quali emergono i vari mestieri dei cittadini, i possedimenti di enti pubblici, di istituti ecclesiastici e di privati, gli incarichi pubblici di alcune personalità cittadine e gli incarichi dei militari. Inoltre, offre importanti informazioni per vari tipi di studio, come quello relativo ai possedimenti dei conventi, dei monasteri e delle istituzioni religiose sipontine.
Il volume presenta le immagini del manoscritto originale (gentilmente concesse dall’Archivio di Stato di Napoli), quelle di un altro manoscritto custodito nella Bibliothèque nationale de France e, in copertina, la città sipontina rappresentata in un manoscritto di fine ‘400 (Fasciculus temporum) conservato nella Morgan Library di New York. È corredato da una corposa bibliografia e dall’indice dei nomi e dei luoghi. Se è vero che quasi tutti i documenti della città andarono distrutti durante l’assedio dei turchi, è pur vero che si può ricostruire la storia della città facendo ricerche nei vari archivi italiani e stranieri.
Grazie Giacomo, non vediamo l’ora di leggere le tue prossime straordinarie scoperte.

 

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