Per due imprese delle ricettività su tre, la ripresa dei flussi turistici non ci sarà nemmeno nel primo trimestre del 2022. E’ quanto emerge da un son
Per due imprese delle ricettività su tre, la ripresa dei flussi turistici non ci sarà nemmeno nel primo trimestre del 2022. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Assoturismo su oltre mille alberghi, b&b ed altre imprese della ricettività turistica e diffuso in esclusiva dall’Adnkronos. Purtroppo, la frenata delle prenotazioni delle feste, brusca ed inaspettata, nei tempi e nell’entità, si proietta anche sui primi mesi del 2022. Infatti, il 42,7% degli imprenditori intervistati è convinto che la situazione rimarrà uguale a quella dell’ultima parte del 2021 ed il 22,5% prevede addirittura un ulteriore rallentamento, solo il 35% degli imprenditori prevede una ripresa degli arrivi dei viaggiatori.
Le aspettative sono abbastanza differenziate per area geografica e per prodotto. Infatti, per le strutture delle aree marine, della campagna o collina e dei laghi prevalgono le indicazioni di stabilità o diminuzione dei flussi, a differenza di quelle che, nell’ultimo periodo hanno già operato in condizioni particolarmente difficili, per le quali prevalgono invece le aspettative di miglioramento del mercato. E’ una filiera complessa perché ad esempio le imprese del turismo balneare d’estate hanno lavorato ed hanno una visione diversa dalle città d’arte che sono state ferme dall’inizio della pandemia fino al Ponte di Ognissanti e la loro visione è di un miglioramento dei flussi perché vengono dallo zero assoluto, a inizio novembre hanno visto una mini ripresa e ora però sono ferme di nuovo.
Infine, si conferma anche per il 2022 la forte contrazione dello spazio temporale fra la prenotazione e l’inizio del viaggio. Quindi persisteranno le difficoltà di programmazione dell’attività di impresa, che potrebbero essere parzialmente attenuate dalle scelte last minute dei turisti.
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