Tangenti per un appalto a Foggia, confessa ex capo della Protezione Civile della Puglia

Ha ammesso di aver intascato una busta con denaro da un imprenditore, negando pregressi accordi corruttivi. L’ex dirigente della Protezione civile reg

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Ha ammesso di aver intascato una busta con denaro da un imprenditore, negando pregressi accordi corruttivi. L’ex dirigente della Protezione civile regionale Mario Lerario, in carcere dal 23 dicembre dopo essere stato arrestato in flagranza di reato, è stato sottoposto oggi a udienza di convalida.

Assistito dall’avvocato Michele Laforgia, l’indagato, video collegato dal carcere di Bari, ha deciso di rispondere alle domande della gip, Anna Perrelli, ammettendo di aver accettato una busta con 10mila euro. Quando i finanzieri lo hanno fermato, dopo averlo intercettato perché nella sua auto aveva da mesi microspie, aveva ancora con sé la busta chiusa. A quanto si apprende, l’imprenditore che ha consegnato la presunta tangente a Lerario, già interrogato in qualità di indagato, avrebbe anche lui ammesso. L’imprenditore è titolare di una società che nello scorso mese di luglio ha vinto un appalto con la Protezione civile pugliese relativo al campo di Borgo Mezzanone, a Foggia.

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