116 famiglie, dopo 26 anni di servizio precario al servizio del Comune di Manfredonia, rischiano di restare a casa per la mancata stabilizzazione, pur
116 famiglie, dopo 26 anni di servizio precario al servizio del Comune di Manfredonia, rischiano di restare a casa per la mancata stabilizzazione, pur essendoci state diverse opportunità politico-amministrative nel recente passato. Ed il Gianni Rotice – Sindaco di Manfredonia e l’Amministrazione danno ulteriore prova concreta di praticare i valori della solidarietà, del sostegno delle categorie in difficoltà e della legalità.
Questa sera sono stati ricevuti, su invito dell’Amministrazione, alla presenza dell’Assessore al Personale, dott. Libero Palumbo e dell’avv. Stefano Pecorella, i Sindacati CGIL, CISL e UIL, rappresentati da il sig. Carmeno e Guerra, il sig. Piacquaddio Falcone e Borgomastro, il sig. Pizzolo Frattarolo e Renzullo.
Dopo sollecito invito dell’Amministrazione a seguito della richiesta di incontro delle sigle sindacali, verificata la condizione di estremo disagio della categoria degli LSU e delle mancate prospettive di rifinanziamento del capitolo di integrazione nel bilancio statale (in scadenza al 31.12.2021) e per la mancata stabilizzazione per il decorso del termine ultimo del 31 luglio del corrente anno, si conviene come risolutiva la necessaria condizione della proroga della possibilità di stabilizzare i detti lavoratori attraverso un emendamento in discussione al Senato della Repubblica.
L’amministrazione, riconoscendo l’importante apporto di lavoro svolto negli ultimi 26 anni dagli LSU, dichiara il proprio sostegno alle iniziative da intraprendere comunemente e la possibilità, pur in una condizione di predissesto, di riconoscere incentivi e eventuali integrazioni con il bilancio comunale nelle procedure di stabilizzazione da attuarsi
Dal canto delle Organizzazioni Sindacali ci si impegna, considerata la gravità estrema della situazione, ad attivare i livelli nazionali per un intervento energico e risolutivo presso gli organi di governo nazionali e regionali, facendo appello a tutte le forze politiche locali ed agli onorevoli e senatori a sostenere nelle sedi deputate la problematica in discussione e per evitare che 116 famiglie debbano finire sul lastrico a partire dal 01/01/2022.
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