A MENO di un anno dalla pubblicazione dell’ultimo numero, il 52esimo, in ordine cronologico, del volume “Lingua e storia in Puglia”, serie di studi
A MENO di un anno dalla pubblicazione dell’ultimo numero, il 52esimo, in ordine cronologico, del volume “Lingua e storia in Puglia”, serie di studi e monografie edito dalla “Fondazione Centro residenziale di studi pugliesi” fondata dal professore Michele Melillo, linguista, archeologo di Volturino trapiantato a Siponto, vede la luce per i tipi di “Leone edizioni”, il volume “Argomenti sipontini”, una miscellanea di scritti di argomenti inerenti alla storia anche contemporanea del territorio, a cura di Armistizio Matteo Melillo anch’egli, come il padre, linguista di fama. Per tanti versi una costola del maggiore volume N. 52 di Lingua e storia in Puglia.
«UNA RACCOLTA di Studi di argomenti vari e collegamenti a territori ampi, più o meno distanti tra loro, per un momento di considerazione unitaria dei temi, di messa fuoco di un territorio» – ha spiegato Matteo Melillo nel presentare il volume nella sede storica del Centro residenziale di Siponto impiantato, alla fine degli Anni sessanta, da Michele Melillo mentre era docente di glottologia all’Università di Bari, alla presenza di un folto pubblico tra cui il neo vice sindaco Giuseppe Basta.
L’EXSCURSUS pur sommario degli argomenti presentati nel libro – la poetica dialettale del “poeta artigiano” sipontino Franco Pinto (Mariantonietta Di Sabato); una larga panoramica sulla “farrata”, il tipico rustico sipontino, e il carnevale di Manfredonia al tempo del Covid (Patty Piemontese, M. Apollonio, A.M. Melillo); l’antica area portuale di Siponto e area archeologica (L. Rignanese); il museo etnografico sipontino (D. Melillo); e una doviziosa analisi del neo-ermetismo e della mitologia nell’opera del poeta Cristanziano Serricchio (D.M. Pecorari, E. Giachery, C. Serricchio) – ha evidenziato la vivacità culturale di un territorio a lungo lasciato colpevolmente silente e abbandonato.
«IL VOLUME “Argomenti sipontini” è il primo di una serie che mi auguro possa avere numeroso seguito e che pertanto sia di buon auspicio per una ripresa dell’attività di questo Centro sudi e dunque dell’attenzione che merita Siponto» – ha insistito Matteo Melillo. Quel Centro – è stato ricordato – è stato riferimento e fucina per centinaia di giovani che hanno trovavano in quel presidio stimoli e linfa vitali per i rispettivi studi. Una istituzione culturale di grande respiro forte di una collezione di oltre diecimila volumi, cui si è aggiunto un ricco museo etnografico testimonianza delle arti e dei mestieri di una larga parte della Daunia.
I NUMEROSI interventi susseguitisi hanno evidenziato con vigore la necessità di rivitalizzare il Centro e il museo etnografico Melillo, nell’ambito e nella prospettiva – è stato posto l’accento – della inderogabile esigenza di dare un decoroso restyling ad un gioiello naturalistico carico di storia non a caso a due passi dal Parco archeologico di Siponto. Un messaggio e un impegno consegnato al neo vice sindaco che ha promesso che porterà le istanze espresse all’attenzione del tavolo dell’amministrazione comunale.
Michele Apollonio
COMMENTI