La Torre di San Felice è sottoposta ad un intervento di recupero funzionale, non sarà commesso alcun falso storico, il manufatto resta esattamente qua
La Torre di San Felice è sottoposta ad un intervento di recupero funzionale, non sarà commesso alcun falso storico, il manufatto resta esattamente qual è, non stiamo operando alcuno stravolgimento”. Le rassicurazioni arrivano direttamente dalla voce dell’architetto Maria Pecorelli, assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici del Comune di Vieste, interpellata dopo alcune segnalazioni giunte alla redazione di FoggiaToday che parlavano di una ristrutturazione aggressiva “a colpi di intonaco e, per di più, realizzando un tetto spiovente con orribili tegole, probabilmente sintetiche, in spregio all’originario tetto merlato”.
I lavori sono iniziati a metà ottobre, affidati all’impresa Basso srl, e si concluderanno a luglio. “Torre San Felice è così da sempre, non era una torre di quelle classiche con il tetto piano – precisa l’assessore – È ben diversa rispetto alle altre torri della costa: ha sempre avuto il tetto spiovente. Può essere che in origine avesse il bordo merlato, ma oggi si commetterebbe assolutamente un falso storico se si ripristinasse la torre con una terminazione di cui nessuno ha memoria. Anzi, togliamo quelle tegole e mettiamo delle tegole storicizzate. Poi, rispetto agli esterni, non cambierà assolutamente nulla, non ci sono modifiche delle aperture, vengono semplicemente ripristinate quelle esistenti che sono state chiuse per questioni di sicurezza, perché nel tempo è stata occupata”.
La Torre di San Felice si trova sulla Strada provinciale 53 e si staglia su un panorama mozzafiato. È una tappa obbligata per i turisti, una delle attrazioni più instagrammabili e instagrammate. Da lì si può ammirare in tutto il suo splendore il famoso Architiello di San Felice. È l’ottava torre costiera di difesa del Regno di Napoli in provincia di Foggia, costruita intorno al 1540. L’ultimo restauro risaliva agli anni ’80, a cura della Soprintendenza.
L’intervento di recupero prevede il rifacimento degli intonaci perché pioggia, incuria e atti vandalici hanno determinato un evidente ammaloramento. L’assessore Maria Pecorelli, peraltro un tecnico, comprende i timori che possono insinuarsi nell’opinione pubblica: “Evidentemente sono preoccupati perché pensano che stiamo approntando degli interventi che non hanno nulla a che fare con la torre – osserva – ma non è così”.
La progettazione e realizzazione degli ‘Interventi infrastrutturali e non infrastrutturali della Torre di San Felice’ è stata finanziata nel 2019 dalla Regione Puglia con 406mila euro nell’ambito del Programma Interreg Grecia-Italia. Il progetto definitivo, approvato ad aprile di quest’anno, è stato redatto dall’architetto Ezio Melchiorre, con studio tecnico a Bari. Gli elaboratori sono stati inviati alla Soprintendenza. “La Soprintendenza è stata ferma nel proposito di mantenere il manufatto così com’era. Non sarà effettuato alcun intervento di alterazione della torre come si presenta oggi. Stiamo rispettando sia il progetto che le prescrizioni delle Soprintendenza”.
La lista delle prescrizioni è piuttosto lunga: solo per citarne alcune, non è stata autorizzata la modifica dell’altezza del parapetto della scala esterna; il solaio deve essere realizzato in legno senza massetto; l’illuminazione dovrà essere concordata con la Soprintendenza; le pedate della scala esterna dovranno essere recuperate e solo integrate delle parti mancanti proprio come le ringhiere; all’esterno dovrà essere realizzata una pavimentazione in stabilizzato e brecciolino, “in modo da conservare la percezione naturale dei luoghi”, e i nuovi muretti saranno rigorosamente in pietra; gli intonaci antichi devono essere salvaguardati e quelli realizzati in epoca recente eliminati.
“Non stiamo operando alcuno stravolgimento – afferma l’assessore – gli interventi maggiori, forse, riguardano le aree esterne: non si potrà più arrivare con la macchina sul ciglio della scarpata”. Sarà realizzata un’area in cui le auto non potranno accedere, pavimentata, ma si potrà parcheggiare in sicurezza.
Stando a quanto riferisce l’assessore Maria Pecorelli, i lavori stanno seguendo la tabella di marcia e si concluderanno secondo cronoprogramma. Quanto alla fruizione del bene, la destinazione è vincolata a finalità di promozione turistica, “in un sistema di rete – precisa l’architetto – perché questo intervento va letto insieme ad altri finanziati dalla Regione che riguardavano tre torri costiere e tre fari”. Diventerà, con tutta probabilità, un punto di informazioni e accoglienza turistica, e da tempo si immagina anche un museo. Bisognerà capire se la gestione sarà affidata al Comune di Vieste o dovrà passare attraverso un bando regionale.
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