L’ASE OGGETTO DEL DESIDERIO INCOFFESSATO

LA CACCIA alla poltrona nel nuovo governo cittadino è fitta e serrata ma avvolta nel più rigoroso riserbo tanto del sindaco cui spetta ufficializzar

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LA CACCIA alla poltrona nel nuovo governo cittadino è fitta e serrata ma avvolta nel più rigoroso riserbo tanto del sindaco cui spetta ufficializzare le nomine, che degli ipotetici interessati, per scaramanzia ma anche per evitare sorprese. In cima ci sono gli assessorati, che sono sette. Ma ci sono anche altre posizioni che fanno non meno gola. Tra queste primeggia l’ASE. L’azienda servizi ecologici è sempre stata considerata, contro ogni logica di sana gestione economica, un feudo a servizio della politica e dunque del dominus di turno. Valga per tutto l’esempio offerto dalla passata amministrazione comunale che cambiò ben sette Amministratori unici in soli tre anni. Una oscenità in termini e nella sostanza.
NON E’ DATO sapere se il nuovo sindaco Gianni Rotice intenda o meno mettere mano in quell’azienda guidata da un AU scelto dalla Commissione straordinaria con regolare concorso pubblico e contrattualizzato per tre anni. Un professionista che in accordo con la Commissione straordinaria al comune di Manfredonia, ha dato a quell’azienda un assetto razionale improntato alla legalità e alla trasparenza. Dalla platea dei consiglieri, eletti e non, si levano tuttavia voci che riportano a vecchi e sorpassati atteggiamenti e appetiti.
NELLA FATTISPECIE un consigliere eletto di minoranza (Francesco Schiavone) ha “accusato” un mancato collega di area di maggioranza (Giovanni Caratù) di essere interessato a quella nomina; addirittura sarebbe stata oggetto di accordi elettorali. L’interessato ha smentito categoricamente, ma nell’indicare le procedure tassative e inderogabili introdotte dalla Commissione per assicurare a quell’azienda operatività competitiva al passo dei tempi, tra cui quindi anche la ricerca dell’AU, ha auspicato che «questo comune dovrà necessariamente deregolamentare e de-burocratizzare molte cose per riprendersi in pieno il controllo ASE». Fare insomma marcia indietro.
LA CONTESTAZIONE completa dell’operato della Commissione straordinaria ministeriale che è intervenuta a modificare lo Statuto Ase «dopo che l’ANAC, l’autorità nazionale anticorruzione ha ritenuto che lo statuto esistente fosse carente dei requisiti minimi necessari per legge ad assicurare ai soci pubblici un controllo congiunto della Società». Tra gli altri interventi quello relativo alla scelta degli amministratori con un meccanismo che faccia crescere la professionalità e l’indipendenza degli stessi. La gran parte degli amministratori dell’Ase erano infatti riconducibili a posizioni esclusivamente politiche avulse da qualsiasi competenza specifica. Il criterio attuato è quello di ritenere giusto che la politica si occupi della programmazione e del controllo delle aziende pubbliche, ma la gestione rigorosamente affidata, come appunto sancito dallo Statuto, a persone esperte ma soprattutto competenti nello specifico settore in cui opera l’Ase per assicurare alla maggiore delle aziende comunali stabilità e competenze.
LE DECISIONI inerenti all’Ase saranno un input importante per saggiare le effettive tendenze che vorrà applicare l’amministrazione Rotice, se sarà nuova solo per una sterzata elettorale ovvero, come è nelle attese di tutti, una radicale inversione di tendenza verso un governo che anteponga alle persone, l’interesse per il miglior funzionamento dei vari settori della città. La revisione dei Regolamenti comunali effettuata dalla Commissione straordinaria «al fine di rendere più trasparente l’attività dell’Ente» è indicativa di un necessario e inderogabile ammodernamento razionale della pubblica amministrazione comunale.
Michele Apollonio

 

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