Si risveglia la faglia nel Mare Adriatico. A otto mesi dalla fortissima scossa del 27 marzo scorso di magnitudo 5.2 avvertita in diverse regioni d’Ita
Si risveglia la faglia nel Mare Adriatico. A otto mesi dalla fortissima scossa del 27 marzo scorso di magnitudo 5.2 avvertita in diverse regioni d’Italia, con epicentro nel mare Adriatico Centrale, nella notte del 18 novembre la sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha registrato un sisma di magnitudo 3.8 alle 00.19 con coordinate geografiche (lat, lon) 42.559, 15.824 Il terremoto, ad una profondità di 10 km, sarebbe stato avvertito anche in provincia di Foggia e in Molise. Una scossa più lieve, di magnitudo 2.8, era stata registrata dall’Ingv di Roma tre giorni fa, il 15 novembre.Due giorni prima, il 13, un’altra di magnitudo 2.7.Nei giorni successivi al violento terremoto, si erano verificate migliaia di scosse anche superiori al quarto grado della Scala Richter. Un elicottero aveva immortalato dall’alto la frattura del mare e le onde alte anche tre metri . Le ultime scosse superiori al terzo grado risalgono a maggio. Lo sciame sismico era andato avanti per almeno due mesi. Contattato da FoggiaToday, sul caso era intervenuto anche il geologo Nicola Venisti dell’Osservatorio Sismologico dell’Università di Bari.
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