Il Treno Tram Foggia-Manfredonia torna in scena

COME NELLE PELLICOLE in bianco e nero dei primi tempi della cinematografia quando le immagini sparivano e ricomparivano rapidamente, così il Treno-tra

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COME NELLE PELLICOLE in bianco e nero dei primi tempi della cinematografia quando le immagini sparivano e ricomparivano rapidamente, così il Treno-tram Manfredonia-Foggia appare e scompare dal Piano dei trasporti regionale. La cronaca si è occupata ripetutamente delle peripezie politiche che hanno accompagnato quel progetto definito ora “avveniristico” ora “sorpassato”, senza che si sia riusciti a porre un punto fermo su una questione, il trasporto ferroviario, non certo di poco conto ma al contrario fondamentale per quelli che potrebbero essere le ripercussioni su svariati settori dell’economia, del sociale, del progresso in generale. In gioco oltre al treno c’è addirittura la sussistenza della ferrovia, che significherebbe tornare indietro all’Ottocento quando per l’appunto i binari ferroviari arrivarono fino a Manfredonia salutati come una grande conquista, cosa che in effetti è stata, per lo sviluppo di Manfredonia.
E COSI’ mentre in tutto il mondo la mobilità su ferro è oggetto di attenzione per una evoluzione sempre più tecnologica sofisticata, da queste parti si pensa di reprimerla eliminando addirittura i binari su cui il treno corre. Anzi un primo tassello è stato tolto: il glorioso collegamento tra il capoluogo con Manfredonia e dunque il mare, il porto, le attività commerciali, è stato ridotto a soli due mesi l’anno e solo per trasportare i bagnanti.
AL SUO POSTO è stato potenziato il trasporto su gomma, decine di autobus che intasano la provinciale Manfredonia-Foggia già di per sé tra le più insidiose. La questione è aperta. Ma non perché non ci siano soluzioni tecniche e finanziarie, ma perché la politica, quella nostrana, dalla Regione in poi, non riesce a decidere. Sono forse troppe le Sirene dai richiami suadenti contro le quali non c’è un Ulisse.
PROBABILMENTE più che una soluzione tecnica, la maggiore difficoltà pare siano quei cinquanta milioni di euro stanziati per il Treno-tram e quella ingombrante quanto inutile stazione costruita in mezzo alle ortiche “Manfredonia Ovest”, e che non realizzando quell’opera non si sa come utilizzarli. Dove sono finiti? Da più parti viene chiesto che vengano destinati al potenziamento dio quella linea a cominciare dalla sua elettrificazione premesse per renderla concorrenziale.
NELL’AGGIORNAMENTO al Piano attuativo del PRT della Regione Puglia 2021-2026 è prevista, come mostra la foto qui sotto, “Dismissione Foggia-Manfredonia e sostituzione con Linea BRT” ovvero Bus Rapid Transit. Ma l’assessora ai trasporti della Regione Puglia, Anna Maurodinoia, ha dichiarato al candidato sindaco Gianni Rotice che l’aveva interpellata, che «l’opera del Treno-tram Foggia Manfredonia è inserita nella bozza del piano attuativo regionale dei trasporti che dovrebbe essere approvato entro la prossima primavera». Ma non spiega come, ad esempio, si supererà l’ostacolo di fondo che domina su tutta questa faccenda, che cioè la tecnologia del Trano-tram in Italia non è omologata e dunque non si può fare. Lo ha evidenziato lo stesso consigliere regionale Paolo Campo allorquando, dopo aver lanciato grandi osanna per sostenere il Treno tram, si è ricreduto con grandiosi panegirici a favore del trasporto su gomma enfaticamente chiamato “Bus Rapid Transit” che a quanto pare non sarebbe più in calendario.
NON È DATO immaginare quanto la campagna elettorale in corso possa influire sulla questione che al momento pare faccia concorrenza a Fregoli di felice memoria.
Stazione "Manfredonia Ovest", rettificata omologazione spesa
Michele Apollonio

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