Con Manfredonia contro Rotice: “Debito di 80 milioni? Non s’informa prima di parlare”. Nota anche contro Rinaldi…

Su uno dei temi cruciali della vita amministrativa degli ultimi anni ci sono candidati alla carica di sindaco che mostrano tutta la loro improvvisazio

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Su uno dei temi cruciali della vita amministrativa degli ultimi anni ci sono candidati alla carica di sindaco che mostrano tutta la loro improvvisazione. Incredibile, infatti, come su un argomento importante come il bilancio si diano letteralmente i numeri!

C’è chi sostiene in maniera generica che ci sia un debito pauroso e chi, come Gianni Rotice, senza pudore alcuno, dichiara vi siano debiti per 80 milioni di euro. C’è poi anche chi, esperto nelle materie finanziare, parla espressamente di uno sbilancio annuo di 9 milioni di euro, un dato che se fosse reale non avremmo nemmeno più un Comune in piano di riequilibrio.

Proviamo a fare chiarezza rifacendoci esplicitamente agli atti amministrativi del Comune, della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno, dipartimento di controllo di Finanza Pubblica. Perché, se ci si candida a guidare la macchina amministrativa, perlomeno bisogna parlare con cognizione di causa. Ebbene, con deliberazione n. 1 del 17.03.2019, il Consiglio comunale approvava,  il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata di 10 anni (2018-2027). La relazione al piano indica chiaramente che le passività da ripianare sono pari a euro 14.892.984,93 (così come si evince dagli atti).

A conferma di quanto detto, con lettera datata 15.02.2021 il Ministero dell’Interno ha trasmesso alla Corte dei Conti Puglia la relazione della Commissione per la stabilità finanziaria affermando nelle conclusioni che “si ritiene che il Piano di Riequilibrio Pluriennale Economico Finanziario 2018/2027 adottato dal Comune di Manfredonia appaia nel suo complesso in linea con quanto disposto dalla normativa vigente e dalla Corte dei Conti”.

Dunque, è innegabile che il Comune di Manfredonia abbia un debito ed anche abbastanza importante, che sarà ripianato entro il 2027. Pertanto, le cifre sbandierate dai miei avversari in questi giorni, addirittura più del quadruplo del debito reale, denotano superficialità e pressapochismo.

Ritengo gravissimo che ci si possa proporre a guidare la macchina amministrativa senza nemmeno conoscere l’entità delle passività del Comune. A questo punto un dubbio mi sorge spontaneo: ma se davvero il debito fosse stato di 80milioni di euro, perché candidarsi a diventare sindaco?

Maria Teresa Valente

 

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