Il 73% delle interazioni sui social network in tema di sostenibilità esprime un sentiment negativo, dettato dalla percezione di inefficienza rispetto
Il 73% delle interazioni sui social network in tema di sostenibilità esprime un sentiment negativo, dettato dalla percezione di inefficienza rispetto a quanto fatto da aziende e istituzioni nonostante la crescente preoccupazione per il riscaldamento climatico. A trainare le conversazioni sui social il sentiment di disapprovazione (64%), seguito da rabbia (17%), tristezza (5%) e paura (2%). Si ferma al 27%, invece, l’apprezzamento per le iniziative messe in atto dalle aziende in ambito di transizione ecologica.
Questi i risultati della prima Social Sentiment Analysis di PwC Italia in tema di sostenibilità, realizzata dal Team Innovation con il coordinamento di Gaia Giussani, ESG Director, condotta su oltre 160.000 conversazioni e 115.162 post fra circa 30.000 utenti attivi sui principali social network -Twitter, Instagram e Facebook- e sul web, da marzo 2020 a settembre 2021.
I Millennial sposano la sostenibilità, clima al centro delle preoccupazioni
Con il 47% di attività sui social, i Millennial sono la generazione più attenta alla sostenibilità delle aziende e i più attivi nella richiesta di call2action, trasparenza e responsabilità ai player del mondo aziendale. Fra questi l’88% sono donne. I temi più discussi: Climate Change, Net Zero, Rinnovabili e Finanza sostenibile.
Con il 40% delle interazioni social, il cambiamento climatico è l’argomento più discusso nelle conversazioni sui social (40% delle conversazioni sulla sostenibilità) registrando oltre 10.500 post e commenti, a fronte di circa 13.000 notizie di siti web e giornali online, e un sentiment negativo del 77%.
Sono preoccupati per il futuro del pianeta: il 23% chatta con sentiment positivo sulle iniziative di sostenibilità di enti pubblici e privati, come ad esempio l’International Earth Day.
Net Zero: apprezzato l’impegno delle aziende per ridurre le emissioni
La decarbonizzazione è il secondo argomento per numero di interazioni social (30% del conversato totale sulla sostenibilità), con 8.488 post e conversazioni di utenti privati a fronte di 14.048 pagine web, e un sentiment negativo pari al 68%.
Il sentiment è tuttavia in leggero miglioramento quando si parla di Net Zero: nel 32% delle conversazioni gli utenti riconoscono l’impegno delle aziende che attuano strategie concrete per ridurre le proprie emissioni. Tra gli esempi più citati la riduzione dell’utilizzo di mezzi inquinanti, le iniziative finalizzate a sensibilizzare i dipendenti e le scelte d’investimento green
Ben il 68% di conversazioni negative evidenzia l’insufficienza degli sforzi dei singoli e il bisogno di misure più stringenti.
Rinnovabili: fondamentali ma ancora troppo costose
In terza posizione nelle conversazioni social (27% del conversato totale), il tema delle energie rinnovabili e della trasformazione ecologica è al centro di 7.791 post, a fronte di quasi 11.000 pagine e articoli web, e registra un sentiment positivo del 25%.
Il 75% delle conversazioni negative si concentra sulle perplessità sul costo elevato, la non disponibilità totale dei cittadini a spendere di più per prodotti green e lo scetticismo degli utenti nei confronti delle aziende che dicono di investire nelle rinnovabili e di partecipare alla transizione ecologica mentre dipendono dagli investimenti neri come carbone, il petrolio e gas.
Finanza sostenibile: sentiment positivo al 42%
Con un peso del 3% nelle conversazioni sui social media in ambito di sostenibilità, la finanza sostenibile è l’argomento che registra il sentiment positivo più alto, pari al 42%. Sempre più utenti condividono sui social articoli e notizie sugli investimenti sostenibili delle aziende, manifestando la volontà di informarsi sul tema, di partecipare a eventi e webinar che permettano di acquisire conoscenze.
Le conversazioni negative (58%) sono incentrate principalmente sul greenwashing e sulla poca trasparenza da parte delle aziende.
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