La nomina di un Commissario per la bonifica dell’aree ex Enichem e delle altre aree rientranti nel SIN di Manfredonia, comprese la falda sottostante
La nomina di un Commissario per la bonifica dell’aree ex Enichem e delle altre aree rientranti nel SIN di Manfredonia, comprese la falda sottostante e le aree a mare, è la soluzione più razionale ed efficace per ottenere l’accelerazione delle attività di bonifica e un effettivo controllo pubblico delle stesse. E, com’è avvenuto nei giorni scorsi per il SIN di Bagnoli, ci sono tutti i presupposti per chiedere al Governo che venga nominato commissario il futuro sindaco di Manfredonia, chiunque egli sia.
A distanza di tanti anni, non ci si può limitare a generici appelli né ad accettare accomodanti rassicurazioni sui tempi del completamento da parte di chi ha inquinato ed oggi è preposto a tali attività, che non possono certo riguardare solo le aree ex Enichem ma tutte quelle che hanno subito il pesante inquinamento prodotto da quello stabilimento.
La bonifica deve riguardare l’intero sito, partendo dall’esatta conoscenza di quale sia il livello e l’estensione della contaminazione ancora presente, quali siano gli agenti inquinanti e quale grado di pericolosità presentino ancora per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Considerata la vicinanza all’abitato manfredoniano delle aree da bonificare, pur nel rispetto delle prerogative spettanti al Comune di Monte Sant’Angelo, che va sin da subito coinvolto nell’iniziativa, è legittimo e doveroso assegnare al futuro sindaco di Manfredonia il ruolo di commissario. È interesse comune delle due amministrazioni accelerare e chiudere le operazioni di bonifica per poter finalmente e tranquillamente disporre di una così ampia porzione di territorio per ospitare attività produttive ambientalmente e socialmente sostenibili.
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