Un’auto incendiata e due atti intimidatori. D’Arienzo, il sindaco antimafia nel mirino dei criminali non si ferma: “Vado avanti a testa alta”

Eletto con 4383 voti, pari al 61,64%, per Pierpaolo D’Arienzo, sindaco della rinascita dopo il periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltra

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Eletto con 4383 voti, pari al 61,64%, per Pierpaolo D’Arienzo, sindaco della rinascita dopo il periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, sono stati quattro anni intensi, caratterizzati da importanti obiettivi raggiunti ma anche da gravissimi episodi che hanno riguardato la sua persona e la collettività.

Ancor prima del successo elettorale dell’11 giugno 2017 e del suo insediamento, il 30 maggio dello stesso anno, davanti a centinaia di cittadini intervenuti ad un incontro pubblico organizzato dalla lista ‘CambiaMonte’, D’Arienzo era stato chiaro: “Non sarò il sindaco dei criminali, la mia lista non vuole i loro voti!”.

D’altronde sin dalle prime battute era emerso il suo profilo antimafia. Profilo che gli valse la nomina di coordinatore regionale di Avviso Pubblico avvenuta il 10 ottobre 2019 e il 18 settembre 2018, il conferimento per le sue battaglie in trincea del prestigioso premio Livatino.

D’Arienzo ha fatto subito i conti con la prepotenza e la sfrontatezza dei delinquenti e della malavita; a cominciare dal 22 giugno 2018, quando nei pressi del Comune di Monte Sant’Angelo, un soggetto noto alle forze dell’ordine con il quale aveva avuto pochi istanti prima una discussione, gli aveva incendiato e distrutto l’autovettura. Due giorni prima era stato dato alle fiamme il veicolo di un dirigente comunale.

Qualche mese dopo, il 17 dicembre, la malavita alzerà il tiro dando fuoco all’area ecologica gestita dalla ‘Tecneco’.

In quella occasione D’Arienzo lanciò l’ennesimo grido d’allarme: “La verità è che la mafia esiste, è ancora forte ed è ben radicata nel territorio. Si alimenta dell’economia delle nostre imprese, delle nostre famiglie. Siamo in guerra e la Squadra Stato è una delle forze in campo. Il resto spetta a noi cittadini perbene, a noi persone oneste. Se continuiamo a restare a guardare, se continuiamo ad indignarci senza reagire, questo cancro prima o poi ci divorerà e non ci sarà alcuna speranza per la nostra terra, per il nostro futuro, per i nostri figli”.

Analogo episodio, questa volta con conseguenze più devastanti, si ripeterà nel febbraio 2021 (“Non ci fate paura, non otterrete nulla).. Sarà la terza volta in due anni.

Prima del grave atto intimidatorio di oggi, Pierpaolo D’Arienzo era stato vittima di un altro gesto inconsulto.

Era l’11 marzo 2019 e dietro la porta della delegazione di Macchia, un soggetto agganciava una busta contenente un teschio umano e un biglietto con delle minacce di morte rivolte a lui, alla sua famiglia e all’assessore Generoso Rignanese.

Qualche mese dopo, nella notte del 26 luglio 2019, verrà dato alle fiamme il mezzo di un’impresa che stava effettuando i lavori straordinari del manto stradale, dei muretti perimetrali e di alcuni tratti della fogna bianca sulla panoramica (leggi qui).

Anche il vice di D’Arienzo e assessore ai Lavori Pubblici Michele Fusilli, è finito nel mirino della malavita: la notte del 31 dicembre 2020 erano stati squarciati due pneumatici della sua auto, mentre sul parabrezza erano stati piazzati una bottiglia contenente liquido infiammabile e un accendino.

Oggi per il sindaco di Monte Sant’Angelo è un’altra pagina buia. Triste e amareggiato, non ha alcuna intenzione di arrendersi e di darla vinta ai criminali: “Quello che posso dirvi di certo è che non mi fermo, vado avanti a testa alta, proseguo il mio lavoro e le mie battaglie a favore della legalità”

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