Quando la Festa Patronale cominciava con la caccia al tesoro

Tra le belle iniziative scomparse con il tempo, ce n’è una che ricordo con particolare nostalgia: la caccia al tesoro. L’inizio della festa patronale

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Tra le belle iniziative scomparse con il tempo, ce n’è una che ricordo con particolare nostalgia: la caccia al tesoro. L’inizio della festa patronale per anni è coincisa con questa entusiasmante gara lasciando in tanti sipontini ricordi indelebili. Ecco allora che ripropongo un ricordo, raccolto qualche anno fa, con l’auspicio che un giorno questo gioco possa tornare.

Mentre impazzava il singolo “L’estate sta finendo” dei Righeira, nel 1985 Radio Manfredonia Centro diede il via all’iniziativa più coinvolgente che la città abbia mai conosciuto: la caccia al tesoro. Ideata ed organizzata dall’eclettico Vincenzo Di Staso, coadiuvato negli anni da Vanni Salcuni, Pino Esposto (in arte Guido) e Giovanni Ognissanti, la gara coinvolgeva circa un migliaio tra ragazzi e ragazze e consisteva in una (sana) competizione tra squadre impegnate a risolvere degli enigmi a tempo seguendo in diretta la trasmissione radiofonica.

Ecco dunque le strade invase da vespe, motorini e frotte di adolescenti travestiti nei modi più strani, mentre andavano a caccia degli oggetti più impensabili.

“Una volta chiedemmo che ogni squadra portasse un water e la piazza si riempì di gabinetti”, ricorda divertito Vincenzo Di Staso. “Un altro anno di prendere le istruzioni dello step successivo alla bandierina di salvataggio di Titta, che bisognava raggiungere a nuoto indossando un… cappotto”.

Ogni prova veniva cronometrata e superandola si raggiungeva la ‘porta’ successiva dove si trovavano le istruzioni per un nuovo rompicapo e così via. Vinceva chi riusciva a comporre nel minor tempo possibile il puzzle che man mano, con i vari pezzi nascosti in giro per Manfredonia, dal centro storico alle case popolari ai parchi, si andava delineando.

La gara coinvolgeva una città intera poiché tutti si davano da fare con entusiasmo per aiutare amici, parenti o anche perfetti sconosciuti a risolvere gli enigmi e a superare le varie prove. In palio per le squadre che si piazzavano ai primi posti: coppe, pizze, premi di ogni sorta messi in palio dagli sponsor e addirittura anche una crociera. In realtà, però, la ricompensa più bella per ogni partecipante era trascorrere un allegro pomeriggio con gli amici.

Che divertimento e che ricordi! Per tanti era anche l’occasione per nuove conoscenze e per romantiche conquiste amorose, dimenticando per un po’ che da lì a poco l’estate sarebbe ormai terminata ed imminente era il ritorno tra i banchi di scuola.

Poi, a causa di nuove norme sulla sicurezza e per via di alcuni incidenti che nell’entusiasmo generale rendevano i ragazzi meno ligi al rispetto del codice della strada, l’iniziativa non venne più replicata e si perse, insieme al rimbombo degli zoccoli in legno sul lungomare sipontino, negli scampoli delle ultime estati di fine millennio.

Peccato! A noi che in quegli anni eravamo adolescenti, restano i ricordi di un periodo spensierato della nostra vita. Ed a tutti i nostalgici, propongo anch’io una caccia al ‘tesoro’: quella ai volti propri o di fratelli, sorelle ed amici, nelle foto gentilmente concessemi da Luigi Guerra di Radio Manfredonia Centro.

Maria Teresa Valente

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