Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in considerazione delle accertate forme di condizionamento dell’am
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in considerazione delle accertate forme di condizionamento dell’amministrazione locale da parte di organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria della gestione del Comune di Foggia, già sciolto in seguito alle dimissioni del sindaco.
La Commissione d’accesso, nominata dal prefetto di Foggia, su delega del ministero dell’Interno, si era insediata il 9 marzo scorso per verificare se ricorressero pericoli di infiltrazione o condizionamenti da parte della criminalità organizzata nell’ambito dell’amministrazione comunale.
Nell’imminenza della scadenza dei tre mesi, aveva chiesto una proroga di altri tre mesi per svolgere il suo incarico, ma ne era bastato uno per completare gli accertamenti e rassegnare le conclusioni al prefetto, segno di una accelerata in vista dell’indizione del turno ordinario delle elezioni amministrative.
Forse non è un caso che il decreto di indizione dei comizi, ieri già alla firma, non sia stato ancora promulgato, per quanto la Prefettura avesse fatto sapere che sarebbe stato ritirato in caso di scioglimento per mafia. Pur comparendo nell’elenco degli interessati alle elezioni amministrative 2021 stilato dal ministero dell’Interno e pubblicato ieri, a Foggia non si voterà il 3 e 4 ottobre, quando non saranno chiamati alle urne 14 ma 13 comuni della Capitanata, 54 in Puglia.
In 21 anni dall’introduzione della disciplina dello scioglimento conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento mafioso normato dall’art. 143 del Testo Unico degli Enti Locali, Foggia è il secondo capoluogo di provincia sciolto per mafia dopo Reggio Calabria nel 2012.
Il 25 maggio scorso, l’allora prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, aveva proposto al ministero dell’Interno lo scioglimento del Consiglio comunale di Foggia a seguito delle dimissioni rassegnate dal sindaco il 4 maggio e non revocate nel termine di 20 giorni dalla loro presentazione.
Il prefetto aveva disposto la sospensione dell’organo consiliare e, per assicurare la provvisoria gestione dell’ente, aveva nominato il commissario prefettizio nella persona del prefetto a riposo Marilisa Magno.
Il 3 giugno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva firmato il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Foggia con la contestuale nomina del commissario straordinario.
Il decreto di scioglimento conserva i suoi effetti per un periodo da dodici mesi a diciotto mesi prorogabili fino ad un massimo di ventiquattro mesi in casi eccezionali.
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