L’impatto della pandemia in ambito lavorativo non è limitato solo al 2020 ma sta influenzando anche i primi mesi di quest’anno, con un trend delle inf
L’impatto della pandemia in ambito lavorativo non è limitato solo al 2020 ma sta influenzando anche i primi mesi di quest’anno, con un trend delle infezioni di origine professionale che comunque dallo scorso mese di febbraio è in sensibile diminuzione. Il confronto con i primi cinque mesi del 2020 evidenzia per il 2021 un aumento sia degli infortuni in occasione di lavoro (+5,2%) sia di quelli in itinere (+10,0%). E’ quanto emerge dal numero speciale del periodico Dati Inail pubblicato oggi.
Al netto dei casi di contagio da Covid-19, si registra un aumento complessivo ancora più accentuato (+14,4% contro il +5,7% al lordo dei contagi). In particolare, le denunce di infortuni avvenuti in occasione di lavoro, modalità di accadimento da considerare ai fini degli effetti del virus, aumentano del 15%, triplicando l’incremento al lordo dei casi Covid-19 (+5,2%).
Il bilancio provvisorio del 2021 è particolarmente critico sul fronte delle morti sul lavoro “tradizionali”. I decessi denunciati tra gennaio e maggio sono stati infatti 434, due in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+0,5%) e ben 43 in più rispetto al 2019 (+11,0%). Il trend delle malattie professionali, con quasi 24mila denunce nei primi cinque mesi di quest’anno, mostra invece un aumento del 43,4% rispetto all’analogo periodo del 2020 e un calo del 12,6% rispetto al 2019.
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