Coste ai ‘raggi x’ di Legambiente: aumentano gli stabilimenti e diminuiscono le spiagge.

Peschici, sul Gargano, è tra i comuni costieri, in Puglia, con la maggiore occupazione di spiagge in concessione, pari al 74%. Il dato emerge dal ‘Rap

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Peschici, sul Gargano, è tra i comuni costieri, in Puglia, con la maggiore occupazione di spiagge in concessione, pari al 74%. Il dato emerge dal ‘Rapporto Spiagge 2021’ di Legambiente che, nel complesso, registra in Italia un +12,5% delle concessioni balneari. Ma – aspetto positivo – aumentano gli stabilimenti green. Puglia e Sardegna regioni virtuose per spiagge libere garantite.

Nel dettaglio della Puglia, nella tabella riassuntiva delle concessioni marittime per Regione, su 303 km di spiagge, si contano 5.570 concessioni del demanio marittimo, di cui  1.110 per stabilimenti balneari e 109 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici. La percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici è del 39,1%.

“In Italia, anche in questa seconda estate di pandemia, trovare una spiaggia libera è sempre più difficile. Oltre il 50% delle aree costiere sabbiose è sottratto alla libera e gratuita fruizione. A pesare su ciò, in prima battuta, è l’aumento esponenziale in tutte le Regioni delle concessioni balneari che nel 2021 arrivano a quota 12.166 (contro le 10.812 degli ultimi dati del Demanio relativi al 2018) registrando un incremento del +12,5%”, si legge nella nota di Legambiente.

“Ma a pesare sulle poche spiagge italiane è anche il problema dell’erosione costiera che riguarda circa il 46% delle coste sabbiose e che si sta accentuando a causa della crisi climatica. La spesa per combatterla – con interventi finanziati dallo Stato e, in parte, da Regioni e Comuni – è di circa 100 milioni di euro l’anno ed è maggiore rispetto a quanto lo Stato incassa effettivamente dalle concessioni balneari (83milioni gli incassi effettivi su 115 milioni nel 2019, unici dati disponibili). Uno dei problemi è che si continua ad intervenire con opere rigide come pennelli e barriere frangiflutti, che interessano almeno 1.300 km di costa, e su cui bisognerebbe aprire una riflessione sulla reale efficacia”.

Guardando sempre alla Puglia, sono 10,2 i Km di costa “abbandonati”, per complessivo 3,4% di costa sabbiosa non fruibile. L’associazione ambientalista ha quindi lanciato la proposta di approvare una legge per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e per premiare la qualità dell’offerta dei lidi in concessione. In particolare, i primi tre obiettivi della Legge dovranno essere quelli di stabilire un limite massimo del 50% per le spiagge in concessione in ogni comune, con regole per garantire passaggi e spazi per i cittadini. Premiare la qualità dell’offerta dei lidi in concessione e adeguare i canoni delle spiagge in concessione. L’altra proposta che lancia Legambiente è quella di approvare al più presto un piano nazionale di adattamento al clima, con specifica attenzione per le aree costiere come hanno fatto gli altri grandi Paesi europei. Solo in questo modo sarà possibile affrontare i crescenti impatti di eventi estremi sulla costa, l’erosione e la questione dell’innalzamento del livello del mare che porterà a sommergere molti tratti del territorio italiano secondo gli scenari disegnati da Enea e Cmcc.

“Risulta fondamentale – commenta Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia – confrontarsi e discutere unitamente sui temi della riqualificazione delle aree costiere, accessibilità e fruizione turistica. Partire proprio dalla Puglia ci sembra un messaggio importantissimo perché la nostra regione se da un lato ha avuto una crescita importante in termini di turismo, dall’altro sta subendo in modo pesante l’erosione costiera a causa di interventi dell’uomo progettati e pensati male. E’ fondamentale istituire una cabina di regia che guardi il tema a 360° rispettando il paesaggio, il territorio, le spiagge e lo sviluppo turistico”.

Scarica il Rapporto Spiagge 2021: Rapporto-Spiagge_2021-2

 

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