Mentre la variante Delta comincia a diffondersi nella Penisola, anche se in maniera piuttosto eterogenea, in Puglia la situazione dei contagi tende a
Mentre la variante Delta comincia a diffondersi nella Penisola, anche se in maniera piuttosto eterogenea, in Puglia la situazione dei contagi tende a rimanere piuttosto stabile, anche se non è escluso che agli oltre 100 casi di variante rilevati fin qui in Puglia, se ne aggiungano altri: “Per il momento si sta verificando quello che abbiamo osservato prima all’estero poi in alcune regioni italiane. Alla fine dell’ultima ondata, l’allentamento delle misure e le riaperture hanno quasi irrimediabilmente portato a una ripresa dei contagi che può essere anche attribuita alla introduzione della nuova variante“, spiega a FoggiaToday l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco. Sotto controllo la situazione per quel che concerne il focolaio di Ippocampo: “La situazione si è ormai definita“.
L’epidemiologo non fa previsioni sul futuro, ma prova a stemperare gli allarmismi crescenti: “La Delta è una variante contagiosa, ma la sua diffusione non significa inevitabilmente l’inizio di una nuova ondata“.
E fa il parallelismo con le precedenti: “La variante inglese ha innescato la terza ondata in un momento di alta circolazione virale (inverno-primavera) e soprattutto senza una adeguata copertura vaccinale. La variante Delta è più contagiosa, ma arriva in una situazione di bassa circolazione virale e con una alta copertura vaccinale. Difficile dire con sicurezza che cosa succederà, ma possiamo dire che non è il caso di perdere la calma perché questa situazione è diversa dalla seconda e terza ondata“.
Ha fatto discutere la decisione del presidente francese Macron, di introdurre il green pass anche per l’accesso a bar, ristoranti, centri commerciali e mezzi di trasporto: “Per me ha fatto bene – commenta Lopalco – come dimostra il fatto che milioni di francesi si siano prenotati per vaccinarsi. Tuttavia, la situazione è diversa da quella italiana. È una decisione presa perché in Francia c’era una resistenza molto forte alla vaccinazione. Noi, specie in Puglia, questo problema non lo abbiamo. Appena apriamo le agende, queste si saturano subito. C’è ancora una richiesta molto alta. Quella di Macron è una misura che non è il momento di applicare oggi in Italia. Bisogna vedere come procede la campagna vaccinale“.
E a proposito di campagna vaccinale, resta il problema degli over 60, non tanto in Puglia, quanto più in Italia: “A oggi in Puglia il 90% degli over 60 ha ricevuto almeno una dose. Stanno ancora arrivando delle prenotazioni di persone che, magari hanno avuto il Covid e hanno aspettato il periodo di 3-6 mesi prima di vaccinarsi. Ma complicare la vita agli italiani per arrivare al 90-95% di copertura non mi sembra il caso. Certo, non è escluso che il metodo francese possa essere necessario se, per esempio, tra qualche mese i giovani non volessero vaccinarsi malgrado una ampia disponibilità di vaccini e a quel punto il green pass impostato in quella maniera potrebbe essere un incentivo“.
L’assessore dice la sua anche sugli assembramenti e l’uso della mascherina che non è più obbligatorio all’aperto, ma lo diventa laddove non si può mantenere il distanziamento, come è accaduto in molte città durante i festeggiamenti per la vittoria agli Europei della Nazionale. Tanta gente in strada, poche persone con la mascherina, il che evidenzia la mancanza di chiarezza sull’utilizzo dei dispositivi di protezione all’aperto: “Dovremmo cercare di ribadire l’importanza di indossare la mascherina in situazioni di affollamento. Il problema degli obblighi spiegati male è proprio questo: la gente fa o non fa una cosa solo perché esiste o meno l’obbligo, ma senza entrare nel convincimento che qualcosa sia utile alla propria salute e a quella degli altri. È arrivato il momento di spiegare, anche perché credo che la mascherina ci accompagnerà, specialmente nelle stagioni invernali, anche dopo la pandemia. Abbiamo visto quanto è importante per evitare anche altri virus, come quello dell’influenza. Bisogna introiettare il principio che la mascherina sia un atto di buona educazione. Su questo bisogna lavorare senza introdurre l’obbligo per tutti e in tutti i contesti, anche per una famiglia che magari decide di farsi una passeggiata sul lungomare“.
E se gli assembramenti da una parte hanno fatto discutere, dall’altra resta in piedi la questione discoteche, sulla cui riapertura vige ancora il silenzio: “Ho già espresso il mio punto di vista, partecipando a gruppi di lavoro per redigere i protocolli di sicurezza per l’accesso alle discoteche. Consentire l’ingresso a chi è in possesso di green pass è un incentivo alla vaccinazione, ma anche all’attività di screening per chi si sottopone a tampone. Io vedo solo aspetti positivi“. Chiusura sulle scuole: “Il calendario è deciso, è confermato che dal 23 agosto chiameremo tutti gli studenti a vaccinarsi. Il nostro obiettivo è raggiungere alti livelli di copertura tra gli studenti e gli operatori che sono in grandissima parte già vaccinati“.
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