Vieste, minaccia sottufficiale dell’Esercito Italiano. Arrestato 41enne

Nei giorni scorsi, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della

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Nei giorni scorsi, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze investigative dei militari dell’Arma, i Carabinieri della Tenenza di Vieste hanno tratto in arresto G.F., 41enne viestano, con numerosi precedenti di polizia, noto alle Forze dell’Ordine, responsabile di atti persecutori nei confronti di un sottufficiale dell’esercito italiano, anch’egli di Vieste. In particolare, a seguito di delicata ed accurata attività d’indagine scaturita dalla raccolta e dall’elaborazione di alcune denunce presentate dalla vittima nel marzo scorso, i Carabinieri hanno ricostruito i comportamenti persecutori posti in essere dall’uomo, consistenti in ingiurie e minacce di morte: “arriverà la tua ora, ho un colpo per te, farai una brutta fine”, “ti faccio saltare, ti taglierò le gambe”. Addirittura, simulando il gesto di tagliargli la gola o di sparargli con una pistola alle gambe e alla testa, tutti comportamenti che aveva avevano ingenerato nell’uomo un fondato timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari. Alla base di tale risentimento ci sarebbe una denuncia sporta dalla vittima a carico del 41enne nel 2016, allorquando questi si era introdotto di notte all’interno dell’abitazione del Sottufficiale dell’Esercito per perpetrare un furto, poi tramutatosi in rapina a seguito della colluttazione che ne scaturiva. Dopo l’arresto dell’autore che seguì a quei fatti, ed il relativo periodo di carcerazione preventiva, lo stesso, una volta ritornato in libertà, dava inizio ad una vera e propria vendetta nei confronti della vittima, ritenendola, “paradossalmente”, responsabile dell’avvenuto arresto. Grazie alla puntuale ricostruzione degli investigatori dell’Arma l’uomo è stato arrestato e poi sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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