Lo scrittore francese Georges Perec disse che la felicità, forse, si trova solo dentro le stazioni. Luoghi di arrivi e partenze, di solitudini e abbra
Lo scrittore francese Georges Perec disse che la felicità, forse, si trova solo dentro le stazioni. Luoghi di arrivi e partenze, di solitudini e abbracci, le stazioni con quei treni brulicanti di occhi e il vocio scomposto delle folle hanno da sempre affascinato l’immaginario collettivo. E provate un po’ a pensare all’emozione che provarono i nostri avi quando venne aperta anche a Manfredonia una stazione.
Il primo treno inaugurale della ferrovia Foggia-Manfredonia giunse in riva al Golfo alle ore 7.35 del mattino del 12 luglio 1885, esattamente 136 anni fa. “La popolazione è festante ed acclama al Re ed al Governo”, si legge in una cronaca dell’epoca.
In uno schizzo dell’artista sipontino dell’Ottocento Matteo Barboni è stato immortalato proprio quel momento storico per Manfredonia, con lo sbuffo di una locomotiva a vapore che si fa strada tra ali festanti di nobili sipontini e gentildonne con ombrellini per proteggersi dal sole estivo. Nel disegno, realizzato per una cartolina dell’epoca, è ben visibile il fabbricato di ciò che oggi conosciamo come ‘stazione Campagna’, poiché costruita fuori le mura cittadine.
Dal 1° luglio 1934 vennero realizzati due prolungamenti della linea: il primo in direzione di Piazza Matteotti (attuale piazza Marconi) dove venne creata la fermata di Manfredonia Città, il secondo in direzione del molo del porto mercantile dove venne creata la fermata di Manfredonia Marittima. Nel secolo scorso ci fu anche un prolungamento della ferrovia verso il porto alti fondali, che però non venne mai utilizzata.
Da quel primo fischio del treno è trascorso quasi un secolo e mezzo e oggi la tratta Foggia-Manfredonia viene resa fruibile soltanto per i bagnanti nei tre mesi estivi. Un vero peccato, anche perché al tempo in cui si parla tanto di transizione ecologica sarebbe giusto incentivare un sistema di trasporto più pulito qual è appunto il treno.
Inoltre, pur non essendoci più la fermata della stazione Città, i binari provenienti dalla stazione Campagna continuano a dividere in due la città, facendosi strada in un’area soggetta all’incuria che potrebbe essere invece restituita ai manfredoniani e valorizzata. Un sogno impossibile? Chissà! Dopotutto, in questo pomeriggio meravigliosamente Azzurro, il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario va…
Maria Teresa Valente
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