Dieci anni e 6 mesi di carcere a Luciano Antonio Rinaldi. Nelle scorse ore i giudici della Cassazione hanno confermato la condanna inflitta all’uomo d
Dieci anni e 6 mesi di carcere a Luciano Antonio Rinaldi. Nelle scorse ore i giudici della Cassazione hanno confermato la condanna inflitta all’uomo dalla Corte d’Appello di Bari nell’ambito del processo a suo carico svoltosi con rito abbreviato (sconto di un terzo della pena). Rinaldi, 63 anni, la notte del 16 luglio 2017 a Monte Sant’Angelo uccise con una coltellata all’addome il giovane concittadino Felice Fischetti, 23 anni, dopo averlo sorpreso ad urinare davanti alla sua abitazione nel centro micaelico. Secondo la ricostruzione dei fatti, quella notte Luciano Antonio Rinaldi dopo aver inveito contro Fischetti ed un amico del ragazzo, suo coetaneo, P.G., scese in strada impugnando un coltello con il quale colpì i ragazzi. Una pattuglia dei carabinieri passando di lì casualmente notò Fischetti, ferito all’addome, riverso in una pozza di sangue su una scalinata del centro abitato.
Poco distante, era accasciato l’altro ragazzo sanguinante ad una gamba: fu lui a riferire ai militari che poco prima un uomo li aveva accoltellati. Quando i carabinieri bussarono all’abitazione di Rinaldi, l’uomo affermò senza esitare: “Sono stato io ma sono stato costretto”, consegnando agli inquirenti l’arma del delitto. Felice Fischetti morì tre giorni più tardi presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo dove era stato ricoverato in condizioni gravissime. L’assassino scoprì della morte del ragazzo solo durante l’udienza di convalida del fermo. In quella circostanza ebbe anche un malore.
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