Tasso: “L’olio è il nostro oro verde”

Olio del Gargano e del Subappennino, Olio del Basso e dell’Alto Tavoliere: sono gli extravergini della Capitanata che il Consorzio Daunia Verde, dal 2

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Olio del Gargano e del Subappennino, Olio del Basso e dell’Alto Tavoliere: sono gli extravergini della Capitanata che il Consorzio Daunia Verde, dal 2000 in poi, ha iniziato a far conoscere al mondo, avviando un’operazione di tutela e valorizzazione delle cultivar della Daunia, la terra dove si concentra una tra le maggiori produzioni italiane. Oggi il Consorzio conta ben 300 aziende rappresentative dell’intera filiera dell’olio DOP Dauno, dai produttori olivicoli ai frantoiani, ai confezionatori.

La seconda delle due giornate dedicate a saperi e sapori dell’extravergine, organizzate con il contributo del Mipaaf dal Consorzio in questo 2021 di ‘ripresa’ dopo lo stop ad ogni attività in presenza dovuto al contenimento della pandemia da Covid-19, si è svolta lo scorso 25 giugno in una delle più antiche tenute della Capitanata, abbracciata da ulivi secolari, nodosi e indisciplinati, innestati dai certosini nel ‘600, in mezzo ai quali pascolano allo stato brado bovini di razza podolica che qui è oggetto di un programma di conservazione e valorizzazione della specie. A fare da contenitore alla degustazione, infatti, è stata Masseria Paglicci, un’azienda agricola che conserva l’originaria struttura fortificata (contro intrusi e briganti) ed è situata in un luogo magico e incontaminato dell’entroterra garganico, all’interno dell’area Parco, dove sono state persino ritrovate straordinarie testimonianze della presenza umana dal Paleolitico ad oggi.

È qui che si è svolta una breve lezione sull’olio EVO e su come effettuare un assaggio, con tanto di scheda tecnica da compilare, basandosi su olfatto e gusto (il colore non è considerato un parametro importante perché può trarre in inganno, tant’è che il bicchierino dei professionisti è blu e mai trasparente). A guidare la prova è stato Antonello Clemente, componente di una famiglia che ha creato a Manfredonia una delle più solide aziende nel settore della produzione, confezionamento ed esportazione di olio, la più grande filiera olearia italiana, dopo i saluti portati dal padrone di casa Giuseppe Bramante e dal presidente e direttore del Consorzio, Michele Clemente e Antonella Bombacigno.

Nel parterre rappresentanti delle istituzioni e della politica, del mondo agricolo e produttivo, giornalisti e nutrizionisti, tra cui il Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Pierpaolo Limone.
Significativo l’intervento dell’On.  Antonio Tasso, presente nella duplice veste di parlamentare del territorio e socio di AgiAMO Manfredonia“Il mio plauso va alle aziende, ai produttori e a tutti coloro che hanno creduto e aderito all’iniziativa di creare un Consorzio a garanzia della qualità certificata, valido strumento di marketing territoriale e promotore di azioni a carattere sociale, formativo ed educativo come ‘Imparand.o.p. a scuola di qualità’, un progetto finalizzato a diffondere nelle scuole, tra i giovani, la conoscenza del DOP Dauno, un olio che si è guadagnato la denominazione di origine protetta, un marchio di tutela giuridica che viene attribuito dall’Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti”.

In un’altra sala della tenuta, intanto, la brigata formata dagli alunni dell’Alberghiero IPSSAR M. Lecce di San Giovanni Rotondo ha preparato e servito alcune pietanze della cucina contadina rigorosamente condita con olio DOP Dauno in purezza, insieme al sublime caciocavallo podolico della tenuta Paglicci, così come avevano fatto i loro compagni della sede di Manfredonia dell’Istituto Alberghiero, in occasione della prima giornata dedicata al DOP Dauno celebrata in casa Clemente.

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