Vaccino Johnson & Johnson e rischio trombosi, cosa dice il Cts

Sul vaccino di Johnson & Johnson, pur avendo analogie con il vaccino anti covid di AstraZeneca, al momento i dati "non permettono di trarre valuta

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Sul vaccino di Johnson & Johnson, pur avendo analogie con il vaccino anti covid di AstraZeneca, al momento i dati “non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio”. E’ quanto si legge nel verbale n. 27 del Cts, di ieri, in cui è stato fornito il parere sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca a partire dai 60 anni e sulla possibilità, per chi ha già fatto la prima dose, di completare il ciclo con un vaccino a mRna.

Il vaccino Janssen, rileva il Comitato tecnico scientifico, è “connotato dal vantaggio della singola somministrazione, peculiarità che può risultare di particolare beneficio in determinate categorie di popolazione”. Ma “l’eventuale evidenza, nel contesto nazionale e internazionale, di fenomeni tromboembolici dopo vaccino Janssen dovrà essere oggetto di attento e costante monitoraggio attraverso le procedure di farmacosorveglianza e vaccino-vigilanza”.

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Il comitato, si legge nel verbale, rileva che “il vaccino Janssen viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Cts di Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”.

 

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