“Il territorio Manfredonia-Monte Sant’Angelo è stato dotato di una vasta area da industrializzare avente un collegamento diretto con il porto Alti Fon
“Il territorio Manfredonia-Monte Sant’Angelo è stato dotato di una vasta area da industrializzare avente un collegamento diretto con il porto Alti Fondali, però nulla è stato fatto per indicare e canalizzare gli eventuali investimenti verso uno sviluppo della zona che tenga conto delle vocazioni locali e del rispetto dell’ambiente. Le leggi esistenti non bastano a garantire un tale sviluppo perché in questi argomenti il ruolo più importante lo gioca l’assetto del territorio con le sue specificità”. Lo riporta in una nota Matteo Starace del “Caons” di Manfredonia, il comitato di associazioni operanti nel sociale.
“Gli interessati ad investire nella zona, per ottenere consensi e facilitazioni, nell’approvazione dei loro progetti, a volte, si attorniano di persone che contano, il cui compito è anche quello di promettere ai cittadini ‘l’Eldorado’, esorbitanti posti di lavoro in una terra dove alto è il tasso di disoccupazione, il solito e inqualificabile ricatto occupazionale. C’è sempre qualcuno che informa male gli investitori facendo credere che il nostro territorio è ancora una ‘Terra di conquista’ dove tutto si può fare. La partecipazione, la condivisione e il consenso dei cittadini è solo un optional. Non si può considerare la comunità locale solo dopo aver ottenuto i vari permessi e autorizzazioni. Sarebbe una imposizione, come avveniva nel passato con disastri ambientali e notevoli danni alla salute dei cittadini, che, oggi, non può essere accettata”.Poi Starace aggiunge. “Nel nostro caso una società, tramite due partecipate, vuole tutto quello che resta dell’area industriale e la concessione per 25 anni delle banchine A1, A2, e A5 del Porto Alti Fondali, vuol essere l’unico regista e attore privato a decidere per un periodo così lungo le tipologie di sviluppo industriale e quindi le sorti della nostra zona. Con l’istituenda Zona Franca Doganale e ZES si prevedono pacchetti di agevolazioni varie che fungeranno da attrattori e sicuramente invoglieranno gli imprenditori a investire sul nostro Territorio, ma che non troveranno la possibilità di utilizzare le infrastrutture strategiche portuali esistenti perché già concesse.Poi Starace aggiunge. “Nel nostro caso una società, tramite due partecipate, vuole tutto quello che resta dell’area industriale e la concessione per 25 anni delle banchine A1, A2, e A5 del Porto Alti Fondali, vuol essere l’unico regista e attore privato a decidere per un periodo così lungo le tipologie di sviluppo industriale e quindi le sorti della nostra zona. Con l’istituenda Zona Franca Doganale e ZES si prevedono pacchetti di agevolazioni varie che fungeranno da attrattori e sicuramente invoglieranno gli imprenditori a investire sul nostro Territorio, ma che non troveranno la possibilità di utilizzare le infrastrutture strategiche portuali esistenti perché già concesse.
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