Da lunedì Italia totalmente in giallo: per la zona bianca la Puglia deve attendere almeno 3 settimane

Da lunedì prossimo l'Italia sarà una unica zona gialla. Con la nuova ordinanza firmata ieri dal Ministro della Salute Roberto Speranza, anche la Valle

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Da lunedì prossimo l’Italia sarà una unica zona gialla. Con la nuova ordinanza firmata ieri dal Ministro della Salute Roberto Speranza, anche la Valle d’Aosta – unica regione ancora in zona arancione – raggiungerà le altre regioni/province autonome entrando nella fascia gialla. Il provvedimento è giunto al termine dell’ultimo Monitoraggio della Cabina di Regia, nel quale per la prima volta tutte le regioni sono state classificate a basso rischio.

Per la prima settimana la pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione e al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA“. In calo anche l’indice rt, sceso a 0.78. “stabilmente al di sotto della soglia epidemica“.

Resta, tuttavia, la richiesta di una profonda cautela da adottare per via delle varianti: “La ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede tuttavia di continuare a monitorare con attenzione la situazione e mantenere cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia“.

Per quel che concerne l’incidenza (uno dei parametri, insieme al tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, che avranno la priorità nella valutazione delle aree di rischio), l’Italia si avvicina a raggiungere l’ambita soglia dei 50 casi per 100mila abitanti, che consentirebbe una più agevole identificazione dei casi e il tracciamento sistematico dei loro contatti. Attualmente l’Italia presenta una incidenza di 66 casi per 100mila abitanti.

L’incidenza sarà un valore fondamentale soprattutto per determinare l’ambito passaggio in zona bianca. Allo stato attuale – come d’altronde si evince dall’ultima ordinanza firmata da Speranza – nessuna regione ha i numeri per entrare in zona bianca prima del 1° giugno. La condizione essenziale, come noto, è che l’incidenza a sette giorni sia inferiore o pari a 50 casi per 100mila abitanti, valore che va confermato per tre settimane consecutive. Analizzando gli ultimi monitoraggi, si può già formulare una ipotesi sulle prime regioni che dal 1° giugno potranno godere di qualche privilegio in più, e, in particolare, dell’abolizione del coprifuoco. Attualmente, sono tre le regioni che per la seconda settimana consecutiva hanno fatto registrare una incidenza inferiore ai 50 casi: Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna che, secondo l’ultimo monitoraggio, presentano rispettivamente una incidenza di 24, 20 e 25 casi (la settimana precedente 44, 41 e 41, ndr). Se i numeri saranno confermati anche nel prossimo monitoraggio del periodo 21-27 maggio, allora dal 1° giugno sarà certificato il passaggio in zona bianca.

Possono sperare nella zona bianca a partire da lunedì 7 giugno Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, che nell’ultimo monitoraggio, per la prima volta, hanno fatto registrare una incidenza sotto la soglia dei 50 casi. Per tutte le altre regioni, invece, occorrerà ancora del tempo. Tra queste, rientra anche la Puglia, che ha chiuso il periodo di monitoraggio con 75 casi per 100mila abitanti, incidenza più bassa da oltre 200 giorni a questa parte, ma comunque lontana dagli standard necessari per un ulteriore allentamento delle misure. Per la Puglia, come per le altre regioni in questione, il primo periodo utile per l’ingresso nella zona bianca, è il 14 giugno, purché i prossimi tre monitoraggi evidenzino una incidenza inferiore ai 50 casi. Viceversa, il periodo si prolungherà.

 

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