«Senza turismo sono a rischio anche i 311 tesori alimentari tradizionali dei borghi di Puglia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per
«Senza turismo sono a rischio anche i 311 tesori alimentari tradizionali dei borghi di Puglia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese. La possibilità di scaricare il certificato verde in Puglia, consentendo ai cittadini pugliesi di spostarsi su tutto il territorio nazionale senza le restrizioni imposte alle zone arancioni e rosse, può salvare economia e lavoro».
Lo dichiara in una nota Coldiretti Puglia, secondo la quale «la battaglia contro il virus è la priorità numero uno per uscire da una crisi sanitaria, sociale ed economica che deve vedere le forze sociali al fianco delle istituzioni». Tra le attività economiche ad essere più colpite sono gli alberghi e i ristoranti con un calo del 42%. Nell’attività di ristorazione sono coinvolti circa 22 mila tra bar, ristoranti e 900 agriturismi in Puglia, ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle oltre 100 mila aziende agricole e stalle, più di 5 mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione lungo la filiera impegnate a garantire le forniture alimentari. “Sui settori maggiormente colpiti – dice Coldiretti – pesano le difficoltà del turismo, che diventa importante far ripartire al più presto per evitare il rischio di una estate senza stranieri in vacanza in Puglia che costerebbe quasi 2 miliardi per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Con l’arrivo del pass vaccinale per i turisti, occorre procedere alla riapertura dei servizi di ristorazione anche al chiuso, rivedendo il coprifuoco alle 22».
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