Il vescovo sfida la mafia garganica: “Sono mercanti di morte”. E avverte la comunità: “Non dobbiamo rimanere nel silenzio

In meno di un anno e mezzo, proprio in queste borgate ci sono stati un omicidio e un tentativo di omicidio. La vittima è ancora in prognosi riservata“. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Manfredonia-San Giovanni Rotondo-Vieste, Franco Moscone intervenuto a Monte Sant’Angelo nel corso delle celebrazioni per San Michele Arcangelo e per le apparizioni sul Monte Gargano. Nello splendido scenario del Santuario di Monte, Moscone ha ricordato “le continue e numerose minacce alla buona imprenditoria e alle amministrazioni che cercano di rimettere in piedi una situazione segnata in alcuni casi dallo scioglimento per mafia degli enti comunai. È una lotta, questa. Nelle meravigliose insenature delle spiagge garganiche i mercanti della morte realizzano le loro basi per le vie della droga. È una guerra difficile, ma sappiamo che il male non avrà mai la meglio. Non vincerà. Dobbiamo rispondere, non dobbiamo rimanere nel silenzio. Dobbiamo indignarci e denunciare – ha detto ancora Moscone -. Questa terra è anche terra di accoglienza e arrivo. Negli ultimi decenni la Puglia ha dimostrato grande capacità di accoglienza non solo all’Italia ma all’Europa intera. Pochi giorni fa l’arrivo a Vieste di 35 migranti di cui 12 bambini, fratelli afgani che continuano a percorrere le rotte balcaniche per sfuggire al terrorismo. Ebbene, la nostra terra, segnata da questa lotta, è capace di accoglienza. Affidiamo a San Michele questa continua azione di lotta con la certezza che il bene vincerà sul male”.

fonte Immediato