Gargano, indagini sull’agguato a Giuseppe Ricucci: eseguiti esami stub e perquisizioni „

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Attentato di mafia sul Gargano, ferito il fratello di un noto boss.  Indagini in corso per ricostruire dinamica - l'Immediato

proseguono a ritmo serrato le indagini sull‘agguato messo a segno, ieri mattina, nel territorio di Macchia. A rimanere gravemente ferito, sotto una pioggia di pallettoni, è stato Giuseppe Ricucci, 45enne garganico, fratello del più noto Pasquale ‘Fic secc’ (ucciso nel 2019, nell’ambito della guerra di mafia sul Promontorio).

Nella giornata di ieri, i carabinieri hanno eseguito esami stub (che rivelano la presenza di polvere da sparo su pelle e indumenti) e perquisizioni a carico di pregiudicati della zona, ma sul punto gli investigatori sono trincerati nel più stretto riserbo. L’uomo, ferito al volto e al torace, è tuttora ricoverato all’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’.

Le sue condizioni sono serie, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Chi ha sparato, imbracciando un fucile, probabilmente voleva uccidere l’uomo. Questo fa pensare la dinamica dell’agguato e la scelta dell’arma: intorno alle 6.30 del mattino, chi ha agito ha atteso il passaggio del 45enne lungo la Statale 89, aprendo il fuoco.

Numerosi i colpi esplosi, tutti indirizzati al conducente del mezzo, un furgoncino della Tecneco, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti per il Comune di Monte Sant’Angelo. Un agguato in piena regola, dunque, con uno o più killer in azione.

Per i militari, inoltre, resta un altro nodo da sciogliere: ovvero ricostruire gli attimi successivi alla sparatoria, come Ricucci abbia raggiunto il pronto soccorso di Manfredonia, a bordo di quale mezzo e condotto da chi. A seguito dell’episodio, il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha predisposto una intensificazione dei controlli nell’area garganica.
 

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