Scuola e Covid, Puglia divisa tra Dad e lezioni in presenza: «Solo il 50% in aula»

Nella Puglia ancora in «zona rossa" la scuola, fino alla prima media, riapre domani come in tutta Italia. Ma le famiglie pugliesi, uniche in Italia, p

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Nella Puglia ancora in «zona rossa” la scuola, fino alla prima media, riapre domani come in tutta Italia. Ma le famiglie pugliesi, uniche in Italia, potranno di nuovo scegliere se far frequentare ai propri figli le lezioni in presenza o da casa, come prevede l’ultima ordinanza regionale. Sui siti internet delle diverse scuole ci sono i moduli da compilare, alcuni dei quali «suggeriscono» ai genitori di scegliere le lezioni a distanza ancora per un pò. In una circolare di un istituto comprensivo di Bari, per esempio, «si suggerisce di proseguire la modalità online fino al 9, in modo da predisporre l’organizzazione didattica», precisando che «per l’eventuale ritorno in presenza dal 7, in sicurezza sanitaria, si confida nel senso di responsabilità e consapevolezza dei signori genitori, all’indomani del periodo di festività appena trascorso».

Una dirigente di una scuola di Taranto spiega ai genitori che se manderanno i figli a scuola lo faranno «assumendosene piena responsabilità, consapevoli che nell’attuale ed eccezionale fase pandemica è necessario assolvere primariamente al dovere di prevenzione e tutela del diritto alla salute». Per alcune scuole il tempo della scelta è scaduto oggi, per altre c’è tempo fino a domani. Secondo Roberto Romito dell’Anp, associazione presidi Puglia, «sicuramente oltre il 50% degli alunni della scuola primaria tornerà a frequentare in presenza».

E mentre tanti sindaci stanno sanificando gli istituti scolastici per accogliere i bambini nelle aule in sicurezza, ad Alberobello, nel Barese, il primo cittadino ha firmano un’ordinanza con la quale ha disposto la didattica a distanza per tutti ancora per una settimana, fino al 13 aprile, compresi gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali.
Come avvenuto per tutte le precedenti ordinanze regionali che hanno stabilito questa forma di «didattica a scelta» e per le ordinanze dei singoli comuni sulla chiusura delle scuole, le famiglie sono divise. Alcuni comitati di genitori hanno scritto al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ai prefetti, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, chiedendo «di chiarire ai sindaci pugliesi la corretta interpretazione e applicazione della norma» che consente deroghe al decreto del Governo «solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità», per «evitare l’ennesima discriminazione ai danni degli studenti della nostra regione, già troppo a lungo penalizzati da immotivati provvedimenti restrittivi».

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