Sarebbe un segnale forte e importante, non solo per il settore del teatro ma per la complessiva rinascita dell'intero Paese e per i 'ristori dell'anim
Sarebbe un segnale forte e importante, non solo per il settore del teatro ma per la complessiva rinascita dell’intero Paese e per i ‘ristori dell’anima’ degli spettatori. L’Italia è il luogo naturale e culturale per farlo”. E’ quanto spiega all’AdnKronos l’attrice Monica Guerritore, promotrice della petizione in favore della ripresa degli spettacoli teatrali in estate nelle arene e negli anfiteatri e teatri antichi all’aperto, “che è esattamente l’antitesi rispetto alla tesi di riaprire oggi i teatri e le sale chiuse”, tiene a precisare.
Ce ne sono ottocento in tutta Italia, una marea in tutte le regioni: l’Italia è costellata di teatri antichi, greci e romani o a loro imitazione. Non lasciamoli vuoti! – è l’appello che lancia la Guerritore – Basta davvero poco: decidere quanti spettatori può contenere ciascun teatro all’aperto e disciplinare gli ingressi e le uscite”. E “le risposte non stanno tardando ad arrivare, numerose… ma aspetto la risposta del ministro Franceschini, del Mic, del governo: basta ‘tavoli’, ora servono ‘sedie’ per gli spettatori…”.
Per mettere all’opera i lavoratori dello spettacolo teatrale, “dobbiamo cominciare a immaginare una rete ampia di teatri, con ogni regione che ceda un pochino del suo per creare una reta nazionale; e programmare spettacoli teatrali sul dramma antico, sulle tragedie e le commedie, greche e latine, su tutto il territorio: è l’unica risposta per rimettere presto in sesto l’intera filiera del teatro”, assicura Monica Guerritore.
(di Enzo Bonaiuto)
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