Duecento centri commerciali si trasformano in hub vaccinali

Saranno circa 200 i centri e parchi commerciali, gallerie, factory outlet, tra i 1.200 sparsi sul territorio nazionale, disponibili a essere utilizzat

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Saranno circa 200 i centri e parchi commerciali, gallerie, factory outlet, tra i 1.200 sparsi sul territorio nazionale, disponibili a essere utilizzati come hub vaccinali per contribuire a velocizzare la campagna anche in zone dove non ci sono strutture ospedaliere. Domani mattina il Consiglio nazionale dei Centri Commerciali invierà la lista al commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo. A riferirlo all’Adnkronos è Roberto Zoia, presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (Cncc) che spiega come all’indomani dell’insediamento del Premier Draghi “i centri commerciali abbiano raccolto l’invito a individuare siti pubblici o privati per velocizzare la campagna vaccinale. Abbiamo avviato una interlocuzione con il generale Figliuolo per la concessione da parte dei nostri associati degli spazi come hub vaccinali per velocizzare la campagna e questa disponibilità è stata accolta molto rapidamente. Apriamo i nostri spazi per velocizzare i vaccini e per tornare prima possibile alla normalità”.

Si tratta di una soluzione attivabile in tempi rapidi, in piena sicurezza, grazie alla gestione unitaria caratteristica e unica dei centri commerciali, che garantisce spazi di ampie dimensioni, perfettamente organizzati, vigilati, regolarmente sanificati e agevoli da raggiungere (dalla disponibilità di parcheggio, alla comodità di raggiungere i centri con mezzi privati evitando in ogni momento possibili assembramenti).

Intanto però, è quasi un paradosso, i centri commerciali contano una media del 35% di giorni di chiusura da febbraio 2020 con una proiezione al 6 aprile 2021. Si va da un massimo di 168 giorni di chiusura in Lombardia alla Sicilia con 126 giorni di fermo, nel mezzo ci sono Piemonte con 155 giorni, Emilia Romagna 136 giorni, ecc. Ed è per questo che il presidente Zoia auspica di “ripartire prima possibile senza discriminazioni al nostro settore. Diamo la disponibilità ad adeguare ulteriormente le linee guida” affinché “le parole della viceministra allo Sviluppo Alessandra abbiano un seguito”. Oggi infatti Todde ha dato la disponibilità ad analizzare dopo Pasqua, ed eventualmente modificare, i parametri oggettivi per decidere sulle aperture dei centri commerciali anche in relazione all’evolversi del piano vaccinale.

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(di Cristina Armeni)

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