Fisco: inesigibili 9 cartelle su 10, nessun condono

Sulla pulizia del magazzino fiscale dobbiamo fermare le fake news che qualcuno usa per dire che ha vinto, e altri per dire che si tratta di un condono

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Sulla pulizia del magazzino fiscale dobbiamo fermare le fake news che qualcuno usa per dire che ha vinto, e altri per dire che si tratta di un condono. L’ideologia, su certi temi, andrebbe messa da parte”.

Lo scrive su Fb la viceministra all’Economia Laura Castelli spiegando che l’intervento che si sta definendo nel decreto Sostegni serve a “dare la possibilità all’agente della riscossione di concentrarsi sui crediti esigibili”. Quelli inesigibili rappresentano infatti “il 91%” del magazzino e “pulizia del magazzino fiscale, quello di cui stiamo parlando, vuol dire stralciare le posizioni relative a crediti inesigibili”.

“Quello che serve – ricorda Castelli su Fb – lo ha spiegato bene il Direttore dell’Agenzia delle Entrate nel corso di una recente audizione in Parlamento. E lo ha osservato, nel parere reso al Recovery, la Commissione Finanze della Camera che ha invitato la Commissione di merito a ‘provvedere alla revisione del cosiddetto magazzino fiscale dell’Agenzia delle entrate, procedendo, laddove opportuno, alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili – pari attualmente al 91% del totale dei crediti da riscuotere – consentendo all’Agenzia di concentrare le proprie attività sulla porzione di crediti fiscali effettivamente esigibili’ “.
“Pulizia del magazzino fiscale, quello di cui stiamo parlando – aggiunge – vuol dire stralciare le posizioni relative a crediti inesigibili, di queste oltre il 15% fa capo a soggetti falliti, il 13% a soggetti deceduti o ditte cessate, il 13% a nullatenenti (anagrafe tributaria negativa) e il 45% a contribuenti sottoposti ad azione cautelare\esecutiva. E su molte di queste posizioni le norme a tutela del contribuente (come l’impignorabilità della prima casa), inibiscono o limitano le azioni di recupero”.
“Ad oggi per i contribuenti che non estinguono il debito, come ricordava Ruffini, a seguito della notifica della cartella o dell’avviso, è necessario avviare le attività di recupero all’interno di un quadro normativo che si presenta macchinoso ed impone lo svolgimento di attività pressoché indistinte per tutte le tipologie di credito iscritte a ruolo, non potendo modulare l’azione di recupero secondo principi di efficienza ed efficacia. E questo condiziona la possibilità di migliorare i risultati di riscossione”.
“Detto questo – conclude l’esponente M5s – la politica deve avere il coraggio di superare steccati ideologici e deve avviare un percorso di riforma anche del meccanismo della riscossione, per renderlo più efficace ed efficiente”.

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