Sanremo 2021 tra record e ricorrenze, tutti i numeri del festival

Sanremo 2021 è pieno di prime volte. "Questo è il primo festival con dei Big nati dopo il duemila", sottolinea all'Adnkronos Eddy Anselmi, storico del

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Sanremo 2021 è pieno di prime volte. “Questo è il primo festival con dei Big nati dopo il duemila“, sottolinea all’Adnkronos Eddy Anselmi, storico del festival e vera miniera di statistiche e numeri sulla storia della kermesse. “L’altra prima volta assoluta di questo festival sarà l’assenza di pubblico in sala, mai verificatasi prima dal 1951 ad oggi. Ed è la caratteristica più tangibile che fa di questa edizione il festival che rimarrà per sempre legato alle difficoltà create dalla pandemia”, aggiunge Anselmi, autore di diversi libri sul festival.

La più giovane cantante in gara tra i Big quest’anno è Madame, “con 19 anni e un mese” mentre il più giovane cantante maschio è Random “che ha 19 anni e dieci mesi”. Dunque la più giovane vincitrice di Sanremo rimarrà, comunque vada quest’anno, resterà Gigliola Cinquetti “che vinse nel 1964 a 16 anni, un mese e 12 giorni, cantando giustamente ‘Non ho l’età'”.

Tra le prime volte del festival che si apre martedì anche una legata alla serata dei duetti: “Non era mai accaduto – spiega Anselmi – che una canzone di Francesco Guccini venisse cantata nella serata dei duetti. Quest’anno accadrà grazie ad Irama che ha scelto di interpretare ‘Cyrano’. L’unica altra volta che Guccini è stato cantato sul palco dell’Ariston ma non da un cantante in gara è stato nel 2019, quando Claudio Baglioni e Ligabue cantarono insieme ‘Dio è morto'”.

Il numero delle canzoni in gara tra i Big è un record, rispetto alle ultime 32 edizione del festival: sabato 6 marzo si contenderanno la vittoria 26 finalisti, “era successo solo nel 1988 e nel 1983”, annota Anselmi. “Covid o altri incidenti permettendo perché ricordiamoci che l’anno scorso partirono in 24 ma arrivarono in finale in 23, dopo la squalifica di Bugo e Morgan”.

Al livello anagrafico nessuno pensi però che l’esordio della Generazione Z tra i Big comporti una media d’età particolarmente bassa per la storia del festival. “La media dell’età dei Big in gara quest’anno – spiega l’esperto – è di quasi 37 anni. Tenete presente che il festival è lo specchio dei tempi e quindi anche dell’invecchiamento della popolazione italiana: l’età media dei cantanti in gara al primo festival di Sanremo, nel 1951, era di 27 anni“, ricorda Anselmi.

Quest’anno più della metà dei Big (14 su 26) vanno al festival in gara per la prima volta. “Ma non è un record – chiarisce Anselmi – perché in anni passati accadeva spesso che la maggioranza dei cantanti fossero esordienti al festival. Cito a memoria l’edizione del 1961 dove gli esordienti erano 25 su 42 e i giornalisti scrissero che c’erano troppi giovani sconosciuti. E tenete presente che tra gli esordienti di quell’anno c’erano Adriano Celentano, Gino Paoli, Giorgio Gaber, Pino Donaggio, Tony Renis, Little Tony e Milva, solo per citarne alcuni”. E infatti, quest’anno sono 60 anni dal debutto di Celentano e non è un caso che il festival lo abbia cercato per un ritorno all’Ariston (sempre più improbabile causa Covid).

Una curiosità anagrafica riguarda anche Ornella Vanoni che sarà ospite del festival nella serata finale del 6 marzo: Ornella è stata la cantante più anziana ad aver gareggiato al festival nel 2018, ad 83 anni, ma quest’anno, ad 86 anni non sarà l’ospite canoro più anziano della storia del festival. “Nel 2010 Nilla Pizzi ne aveva 90 quando cantò un suo medley sul palco dell’Ariston”.

L’orchestra, per quanto sembri molto più grande lo spazio occupato dai musicisti nel ‘doppio’ golfo mistico della nuova scenografia creato per consentire il distanziamento, non è la più grande della storia del festival, con i suoi circa 60 elementi. “L’orchestra più numerosa del festival, diretta come quest’anno da Leonardo De Amicis, è quella del 2004, il festival che ebbe la direzione artistica di Tony Renis, dove c’erano più di 80 elementi”.

Per le conduzioni del festival Amadeus e Fiorello, con due edizioni, “eguagliano Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Michelle Hunziker, Gabriella Carlucci, Maria Giovanna Elmi e Nuccio Costa”. Se gli ‘Amarello’ dovessero annunciare una terza edizione per l’anno prossimo (già se ne parla) raggiungerebbero il terzetto formato da Claudio Cecchetto, Carlo Conti e Gabriella Farinon. Ma sarebbero ancora lontani dal podio, che vede “Pippo Baudo in testa con 13 festival, seguito da Mike Bongiorno con 11 festival, da Nunzio Filogamo con 5 festival e da Fabio Fazio con 4 festival”.

Per quanto riguarda l’albo d’oro del festival, non tutti sanno che è fortemente maschilista. “Sono 48 le volte in cui il festival è stato vinto da un solista maschile, compreso Diodato lo scorso anno, mentre solo 24 volte ha vinto una solista femminile. L’ultima è stata Arisa nel 2014 con ‘Controvento'”. Sanremo 2021 è anche un festival fortemente romanocentrico: “11 big vengono da Roma, la seconda provincia di provenienza dei Big è Bologna con 5 presenze, tutte garantite da Lo Stato Sociale”.

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di Antonella Nesi

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